mercoledì 20 novembre 2013
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Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Massimo Bray ha un compito importante. Quello di difendere e valorizzare il nostro ricco patrimonio. A cominciare dai siti archeologici.Come valorizzare i siti archeologici italiani?Dobbiamo da una parte  riuscire a comunicare meglio il valore dei nostri siti archeologici, dall’altra renderli sempre più accessibili, moltiplicando le occasioni di visita. Occorre inserirli maggiormente in percorsi di scoperta del nostro territorio e della nostra storia, far si che la visita non sia una semplice passeggiata tra resti antichi, ma diventi un’esperienza di conoscenza.  Serve probabilmente un cambio di prospettiva, aprirsi a un impiego accorto delle nuove tecnologie, immaginare nuovi modi di fruizione, in particolare per gli studenti. Per questo è essenziale un dialogo serrato, costruttivo  tra cultura, scuola e ricerca scientifica.Cosa si sta facendo per Pompei?Il Decreto Valore Cultura è partito proprio da Pompei: dal rilancio di questo sito unico al mondo, dalla volontà di farlo diventare una destinazione di eccellenza del turismo nel nostro Paese, dal considerarlo al centro degli obblighi di tutela e valorizzazione sanciti dalla nostra Costituzione. Abbiamo delineato un nuovo modello di governance, sono avviate le procedure per i  prossimi cantieri (un totale di 105 milioni di euro), tutti i procedimenti sottostanno al piano della legalità definito  con la Prefettura.Quale modello migliore per recuperare e valorizzare? Pubblico o privato?Sono convinto che il modello migliore sia il “fare sistema”: tra pubblico e privato; tra i diversi ambiti dell’offerta culturale; tra cultura e turismo; tra beni artistici e paesaggio; tra istituzioni culturali e territorio, tra centro e periferia. Tenendo fermo  il principio per il quale la conservazione e l’utilizzo dei beni culturali, così come di tutti i beni comuni, sono un compito fondamentale e imprescindibile delle istituzioni e devono avvenire sempre nell’interesse della comunità,  l’apporto dei privati può essere utile e importante, purché esso avvenga in una logica di servizio, di contributo alla vita collettiva della società, e sia inquadrato in una cornice di regole chiare e rigorose.
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