Il derby del mattone. È quello che potrebbero giocarsi Milan e Inter in questo fine settimana. Lontano però dal prato e dal pallone. Il calcio d’inizio se l’è già giocato il Milan: la squadra rossonera, come già avvenuto in passato, ha ufficialmente presentato alla società Arexpo, la società pubblica proprietaria delle aree su cui si svolgerà l’Expo del 2015, una manifestazione d’interesse per la realizzazione di uno stadio di proprietà dopo il 2015.
A firma dell'ad Barbara Berlusconi, il club ha inviato ufficialmente oggi la propria manifestazione d'interesse: uno stadio della capienza massima di 60mila spettatori, da realizzare su un'area di 120mila metri quadrati. A quanto risulta, il club rossonero ha completato un business plan analitico, con il dettaglio di costi e ricavi, ed è partito lo studio per tradurlo in un progetto ingegneristico. La gara è ancora aperta e i cugini nerazzurri hanno ancora tempo fino a lunedì a mezzogiorno a tirare il loro calcio.
Il bando
L’avviso, lanciato dalla società Arexpo, scade lunedì 17 marzo e punta a trovare operatori interessati alla realizzazione, nella parte est dell’area, di un complesso sportivo «comprensivo di uno stadio di calcio di modello europeo, con relativi spazi e servizi accessori ed eventuali strutture accessorie-pertinenziali anche di carattere commerciale».
Comune e Regione divisi sullo stadio
Un’altra corsa rischia di avere ancora una volta i tempi stretti: è quella che dovrà portare a una decisione definitiva sul dopo Expo. Su quello che verrà realizzato, cioè, dopo il 2015, su quel milione di metri quadrati compresi tra i comuni di Rho, Pero e Milano e dove sono attesi investimenti per 1,2 miliardi di euro. Un problema non da poco, anche perché, in ballo ci sono diversi interessi (investimenti pubblici e privati) ma soprattutto diversi soggetti interessati: dalla società pubblica Arexpo (partecipata da Regione, Comuni di Milano e Rho, Provincia e Fondazione Fiera) che deve rientrare del capitale investito (si parla di circa 300 milioni).
La proposta del Milan riguarda però solo una parte di quell’area. E se dal Comune la cosa più importante è che ci sia un progetto complessivo che non si limiti solo alla realizzazione di uno stadio, ma che «sia anche luogo di concerti e divertimento, aperto a tutti e non solo la domenica», la Regione sembra più determinata. «Lo stadio si farà» aveva detto il governatore lombardo Roberto maroni, a fine gennaio. E se non arriva la proposta dell’Inter, si farà quello del Milan.