giovedì 19 giugno 2014
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​Sono rimaste in un cassetto per più di vent'anni. Poesie d'amore e altri inediti, scritti a mano su carta ormai ingiallita da Pablo Neruda, lo scrittore cileno premio Nobel per la letteratura nel 1971 e considerato e uno dei più grandi poeti in lingua spagnola del secolo ventesimo secolo. I testi sono stati ritrovati, negli archivi della fondazione che porta il nome dell'autore, fra le carte ricevute nel 1987, dopo la morte di Matilde Irrutia, terza e ultima moglie dello scrittore.  Saranno pubblicati entro la fine dell'anno dalla casa editrice cilena Seix Barral. Si tratta di un migliaio circa di versi, composti fra il 1956 e la fine degli anni '60, raccolti a volte in poesie molto brevi ed altre in opere che si estendono su varie cartelle, ai quali si aggiungono frammenti di prosa, discorsi e conferenze letterarie. Gran parte delle poesie sono d'amore e secondo Pere Gimferrer, esperto della Seix Barral, "non si tratta di poesie qualunque", bensì di opere che dimostrano "il potere dell'immaginazione, la straripante pienezza espressiva e lo stesso talento tanto per la passione erotica o amorosa come per l'invettiva, la satira o il minimo dettaglio della vita quotidiana" di Neruda. Seix Barral pubblicherà questi versi ritrovati entro fine anno, in coincidenza con il 110esimo anniversario della nascita di Neruda, il prossimo 12 luglio, e i 90 anni della pubblicazione di "Venti poesie d'amore e una canzone disperata", uno dei libri più noti dell'autore cileno. Questo sarà il terzo volume di inediti pubblicato postumo, dopo "Fiume invisibile" (prosa e poesia giovanile, 1980) e "Quaderni di Temuco" (poesia adolescente, 1996).    La casa editrice ha diffuso un breve frammento di questi versi inediti: "Riposa la tua pura anca e l'arco di frecce bagnate/ estende nella notte i petali che formano la tua forma/ che risalgono le sue gambe di argilla il silenzio e la loro chiara scala/ scalino dopo scalino volando con me nel sogno/ io sento che ascendi allora verso l'albero cupo che canta nell'ombra/ Scura è la notte del mondo senza di te amata mia/ E distinguo appena l'origine, comprendo appena la lingua/ Con difficoltà decifro le foglie degli eucalipti".
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