sabato 23 maggio 2020
Il 30 maggio riaprono l'antico teatro "scolpito" fra il mare e l'Etna, l'Isola Bella e il parco di Naxos. Il direttore Tigàno: «Il turismo riparte nel segno della bellezza»
Taormina, il Teatro Antico al tramonto con le luci del Tricolore

Taormina, il Teatro Antico al tramonto con le luci del Tricolore - Antonio Parrinello

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Quella vista mozzafiato, pennellata come un quadro dalla natura, che come disse Goethe «mai pubblico di un teatro ha mai avuto dinanzi», torna a incantare gli occhi e i cuori di chi guarda muovendosi fra le pietre del Teatro antico di Taormina. Se la stagione estiva degli spettacoli che proprio da questo teatro scandiscono da decenni l’estate siciliana resta ancora sospesa – fra i tanti punti interrogativi dei protocolli, dei doveri e delle possibilità, in attesa delle indicazioni e delle idee che arriveranno dal nuovo assessore ai Beni Culturali, Alberto Samonà, e dall’assessore al Turismo, Manlio Messina – lo spettacolo della vista, no, può essere liberato. Anche con la mascherina, anche a distanza di sicurezza. Sul palco non ci saranno le stelle della musica, ma quelle autentiche e luminose del cielo, l'incanto da ammirare con lo sguardo all'insù. Ecco, il 30 maggio - dopo mesi di chiusura - quella meraviglia di teatro da cui si può contemporaneamente scorgere il mare di Naxos e l’Etna riapre. Riapre con una sorpresa annunciata da tempo ma rimandata a causa dell’epidemia: l’apertura serale, dalle 17 alle 22, per condividere all’aria aperta, nell’ora più dolce del giorno, lo spettacolo naturale del tramonto e l’arrivo delle prime stelle della sera. Sullo sfondo, le luci del Tricolore dal quale il 14 marzo, nello sgomento dei primi giorni del lockdown, è partito un forte messaggio al Paese, “Coraggio Italia”, rimbalzato su stampa e social media nello splendido scatto del fotoreporter catanese Antonio Parrinello.

Il teatro, ma non solo. A riaprire (nei cronici orari 9-19) sono tutte le chicche del Parco archeologico Naxos Taormina: l’Isola Bella e il suo mare e l’area archeologica di Giardini Naxos, con l’architettura urbanistica, le case e i santuari della prima polis greca della Sicilia, fra ulivi centenari, gelsi e alberi da frutto. Una riapertura in sicurezza, al termine di un complesso e articolato processo di riorganizzazione dei servizi per applicare le misure anti-covid emanate dal Comitato tecnico scientifico nazionale. «Siamo molto felici di riaprire i siti al pubblico – spiega la direttrice del Parco, l’archeologa Gabriella Tigano – consapevoli del fatto che i beni culturali siano il principale fattore di attrazione delle città d’arte e che oggi, in fase post-covid, siano un indispensabile supporto alla ripresa economica di città come Taormina e Naxos così legate al turismo, sebbene in prevalenza internazionale: in queste settimane abbiamo ricevuto numerose sollecitazioni non solo dagli operatori turistici e culturali, ma anche dalla gente comune. Oggi più che mai c’è bisogno di bellezza e di reale condivisione con “l’altro”, sia pure in guanti e mascherina. E il nostro è un segnale di incoraggiamento e di speranza per tutta la comunità». Per accedere ai monumenti si dovrà essere muniti di muniti ovviamente dei dispositivi di protezione individuali; l’ingresso sarà numerato ed esclusivamente su prenotazione, gestita e regolamentata secondo un preciso flusso orario dal concessionario Aditus, gestore dei servizi di biglietteria del Parco; ai varchi d’accesso sarà misurata la temperatura con il termoscanner e infine i biglietti saranno solo elettronici (con lettura digitale del QRcode). Fra le novità di questa riapertura, a Taormina, ci sono i tornelli per distanziare il pubblico ed evitare assembramenti, mentre infografiche e cartelli oltre a indicare i percorsi di visita, ricorderanno ai visitatori le buone prassi per scongiurare il rischio di eventuali contagi; a Naxos, è stata infine completata in questi giorni l’installazione della nuova segnaletica bilingue che orienta i visitatori alla scoperta della prima colonia greca in Sicilia e dei suoi luoghi-simbolo: case, santuari, officine. Segnali di un ritorno alla vita. Lì sulle orme dei grandi. Della storia. Dei miti. Per ritrovare fiducia nel futuro.

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