giovedì 2 ottobre 2014
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Avventura, fumetto, educazione: è il tris d’assi che “il Giornalino” cala da 90 anni. E sempre dalla parte dei ragazzi. Con un’arte di far sognare, incuriosire e riflettere anche per immagini, capace di accontentare persino un intellettuale esigente come Dino Buzzati per il quale «scrivere per ragazzi – sosteneva – è come scrivere per gli altri, solo più difficile».Festeggiare il traguardo dei nove decenni di carta (è stato fondato il 1 ottobre 1924, il primo giorno di scuola) è già un pregevole risultato, ma il settimanale paolino che coniuga giornalismo e narrativa disegnata – il solo in Italia dedicato alla fascia di età 7-14 anni – può vantare anche un altro record: è il periodico per ragazzi più longevo d’Europa. “Il Giornalino” celebra il compleanno di carta lanciandosi in una nuova avventura. Il numero da ora in edicola è un’edizione speciale – fumetti, testimonianze, storia e oggetti da collezione – pensata come regalo ai lettori di ieri e di oggi. Le celebrazioni di carta si aprono con l’omaggio a don Alberione, l’iniziatore del settimanale: “L’albero di Zugin” è la biografia a fumetti di Giacomo soprannominato Zufrin che già da piccolo aveva intuito quello che sarebbe stato il suo futuro. Oltre agli auguri dei lettori inviati alla redazione, a testimonianza dello scambio e del dialogo che da sempre unisce rivista e lettori, una parte storica illustra l’evoluzione del settimanale, mentre 13 microstorie sono la giusta passerella sui characters più amati che per due settimane diventeranno stickers in omaggio.“Apprendi divertendoti”, “guarda e impara”, “stupisciti attraverso l’immagine”, “entra nel mondo della conoscenza attraverso affascinanti percorsi di immagini” sono alcuni fra i celebri motti utilizzati negli anni dal “Giornalino” per accompagnare il lettore sul percorso di quella sana curiosità che è alla base della voglia di apprendere.  Questi slogan, che testimoniano la fiducia nei ragazzi, sono fedeli filiazioni dell’“educare divertendo” coniato dal papà del settimanale don Giacomo Alberione, che sin dal dopoguerra ha abbracciato il fumetto come mezzo per raccontare e leggere la realtà che circonda, insieme al giornalismo per ragazzi, l’altro pilastro della rivista.«Le storie sono la nostra storia», la sintesi dell’attuale direttore, padre Stefano Gorla, denota che la precisa scelta editoriale è quella di valorizzare autori di qualità, come è sempre stato nel dna del periodico dalle cui costole sono nati altri periodici per giovanissimi (da Super G a G Baby e I love English). Sulle pagine di questo microcosmo di carta sono approdati, nel corso di questi 90 anni, autentiche colonne del fumetto come Sergio Toppi e Dino Battaglia, Gianni De Luca e Attilio Micheluzzi, Massimo Mattioli, Lino Landolfi e Jacovitti, Luciano Bottaro e Alfredo Castelli, e un esercito di personaggi senza tempo. La galleria è vastissima, e va dal cow boy solitario Larry Yuma all’amatissima adolescente Nicoletta, dal precursore Commissario Spada (capace di parlare ai giovani di terrorismo, droga e attentati) all’affascinante capitan Erik. E ancora l’avventura degli Aristocratici, e le risate garantite con Pon Pon e Fra Tino fino al coniglio reporter rosa Pinky, ideato nel 1973 e ancora oggi in testa alle classifiche di gradimento. Western e avventura, fantascienza e umorismo, tematiche adolescenziali e storiche, non c’è genere che il “Giornalino” non abbia tradotto in comics sulle sue pagine (e ben prima di tanti sbandierati shojo manga), con l’obiettivo dichiarato di divertire e coinvolgere emotivamente, perfetta fotografia dell’evoluzione dello stile del fumetto italiano.
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