giovedì 20 giugno 2013
​Gli azzurri rischiano grosso, rimontano e battono i nipponici 4-3 qualificandosi per le semifinali con una giornata d'anticipo. Sabato sfida contro il Brasile.
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​L'Italia rischia grosso, rimonta e batte il Giappone 4-3 qualificandosi per le semifinali della Confederations Cup con una giornata d'anticipo. Gli azzurri del ct Prandelli soffrono contro la selezione nipponica allenata da Zaccheroni che parte benissimo, domina per buona parte del match e sbatte ripetutamente contro i pali prima di incassare un ko immeritato.Il successo consente all'Italia di archiviare la prima fase del torneo dopo 180 minuti: la sfida del 22 giugno contro il Brasile, già qualificato dopo il 2-0 rifilato al Messico, sarà un'amichevole di lusso. Contro i verdeoro, però, bisognerà evitare l'avvio 'sbadato' che ha caratterizzato la gara contro il Giappone. Lo show degli asiatici comincia al 22', quando De Sciglio inguaia Buffon con un retropassaggio folle: il portiere stende Okazaki, rigore e Honda trasforma per l'1-0 al 22'. L'Italia non c'è e il Giappone raddoppia:Kagawa colpisce, 2-0 al 33'. Prima del riposo, finalmente, arriva il risveglio azzurro. Al 41' De Rossi accorcia le distanze con un colpo di testa e poco dopo Giaccherini potrebbe completare la rimonta: palo, il 2-1 resiste fino al break. La ripresa comincia malissimo per il Giappone che, nel giro di 120 secondi, compromette la gara. Al 50' Uchida infila il pallone nella propria porta deviando in maniera maldestra un cross di Giaccherini. Al 52', invece, l'arbitro argentino Abal concede un penalty a dir poco generoso per un fallo di mano che Hasebe non pare commettere. Balotelli ringrazia e, dal dischetto, firma il sorpasso: 3-2. Tutto finito? Macchè. Il Giappone si riversa in attacco e trova il pareggio al 69' con una perfetta incornata di Oakazaki. Il 3-3 non sazia gli uomini di Zaccheroni, che continuano a spingere a caccia del successo. La precisione, però, non abbonda e sfumano almeno due occasioni colossali: prima Okazaki e poi Kagawa, praticamente a porta vuota, spediscono il pallone sul palo. Gli azzurri si salvano con una dose abbondante di fortuna e, prima del sipario, piazzano il colpo del k.o. definitivo. Marchisio si infila tra le maglie della difesa nipponica e offre a Giovinco una palla da depositare in rete: 4-3 all'86', l'Italia se la cava.
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