lunedì 2 dicembre 2013
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Non importa in quale nazione abiti. Ovunque si trovi, la maggior parte dei genitori moderni prova un qualche senso di colpa (o di paura) verso i figli. Perché è troppo assente, perché non fa abbastanza, perché ha sbagliato qualcosa o potrebbe sbagliarla e via di questo passo. Tutte cose comprensibili. Ma che i pubblicitari stanno usando sempre di più per vendere qualcosa alle neo mamme e ai neo papà. Non c’è area merceologica che, prima o poi, non li faccia sentire “in colpa” perché non ha ancora comprato quel determinato oggetto (gadget, vestito, giocattolo o merendina poco importa) al proprio pargoletto.In America e in Inghilterra si parla molto di un gadget regalo di Natale che si muove esattamente in questa direzione. E’ destinato infatti ai genitori che, per lavoro o per altre ragioni, sono costretti a stare spesso lontano dai propri figli ma al tempo stesso non vogliono far mancare ai bimbi il calore del loro affetto (primo senso di colpa). L’oggetto tecnologico è stato pensato per bambini tra 6 mesi e 3-4 anni “ai quali non far mancare stimoli tecnologici” (secondo senso di colpa diffuso: dobbiamo correre ai ripari se non vogliamo che i nostri piccoli crescano tecnologicamente svantaggiati). Così è nato Toymail (letteralmente: posta giocattolo). Si tratta di una specie di pupazzo (ce ne sono già cinque disponibili, a 59 dollari l’uno) che si collega alla rete WiFi di casa e permette via Internet di far parlare a distanza i bimbi coi loro genitori, nonni, zii e parenti.Non è un telefono ma un giocattolo-interattivo. Attraverso una applicazione per smartphone, infatti, il messaggio inciso da mamma, papa eccetera sarà recapitato al bimbo con la voce del personaggio che ha davanti. I più grandicelli, una volta istruiti, potranno rispondere, dopo avere premuto un pulsante sul retro. “Questo strumento, di simpatica presenza, serve (prima consolazione – ndr) a fare sentire al piccolo un’affettuosa compagnia”. Non solo. “Dispone di sistemi di sicurezza (seconda consolazione – ndr) per impedire che qualcuno possa intromettersi nella conversazione”. Infime. “Volendo (tocco di creatività - ndr) si possono mandare al proprio figlio anche dei brani musicali o delle informazioni stimolanti”. Gli inventori di Toymail sono molto soddisfatti delle prime reazioni del pubblico.Il successo sarà completo quando i nostri figli, invece che telefonare alla nonna, preferiranno parlare col suo pupazzo cartone animato.​
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