martedì 8 marzo 2022
Una Casa della pace con letture e incontri per il dialogo, tra le iniziative in programma. Annunciati eventi e ospiti stranieri dell’edizione al via il 19 maggio. Lagioia sarà al timone anche nel 2023
Visitatori del Salone del libro di Torino in un'immagine di repertorio

Visitatori del Salone del libro di Torino in un'immagine di repertorio - Ansa / Alessandro Di Marco

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«Quando morrò seppellitemi / Sull’alta collina / Nella nostra steppa / Della bella Ucraina». Inizia con questi versi del poeta ucraino Taras Ševcenko, recitati dall’attrice Lidia Liberman, la prima conferenza della XXXIV edizione del Salone del Libro, che si è tenuta oggi a Torino e ha anticipato i primi autori e i primi eventi che torneranno ad animare Lingotto Fiere dal 19 al 23 maggio 2022.
Inizia quindi con un segno di vicinanza e solidarietà al popolo ucraino, ed è inevitabile in questi giorni di guerra, anche e soprattutto perché la letteratura, la poesia, l’espressione artistica, fanno da contraltare all’oppressione
. Non a caso, infatti, il titolo della prossima edizione del Salone è Cuori selvaggi. Cuori di un mondo inquieto, turbolento, costellato di problemi ma anche di speranza nel futuro e slanci. Proprio in questi giorni, peraltro, con un comunicato, il Salone aveva condannato l’invasione dell’Ucraina e annunciato l’allestimento a sostegno del popolo ucraino, al Lingotto, della "Casa della pace", in cui oltre a essere ospitate e supportate iniziative umanitarie pro-Ucraina, verranno organizzati incontri pubblici su ciò che sta succedendo e succederà in Ucraina, sul tema della pace e del dialogo tra culture, con una piccola libreria a cura del "Consorzio librerie torinesi indipendenti" che ospiterà testi su questi temi e una bibliografia dedicata alla letteratura ucraina, nonché uno spazio in cui i visitatori potranno lasciare il proprio messaggio di pace.
Tra le prime novità, Silvio Viale, presidente dell’associazione "Torino, la città del libro", ha annunciato che Nicola Lagioia seguirà anche l’edizione 2023 in affiancamento alla figura che poi gli succederà, prendendo la piena titolarità della direzione dal 2024, «nel segno – ha spiegato – della continuità e del rinnovamento». All’intervento di Viale sono seguite le parole di Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori, che ha messo in luce l’importanza delle parole come vaccino contro le incomprensioni: «Con le parole – ha detto – si può giocare e raccontare la realtà. Le parole costruiscono e definiscono». Le parole sono inoltre anche memoria, e saranno numerosi infatti gli anniversari ricordati durante il Salone: i 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, i 100 dalla nascita di Beppe Fenoglio, di cui alcune letture saranno anche al centro di eventi del Salone Off, i 100 anni dalla nascita del maestro Mario Lodi, e ancora Pasolini, Joyce, Proust, ma anche i dieci anni dalla scomparsa di Enzo Sellerio, fondatore della omonima casa editrice, con una mostra fotografica a lui dedicata.
Le prime anticipazioni sul programma vedono, tra gli ospiti già confermati, dall’Oman Jokha al-Harthi, autrice di Corpi Celesti, Bompiani, il premio Pulitzer Jennifer Egan, che racconterà il suo nuovo libro, La casa di marzapane, in uscita per Mondadori, e ancora l’autore cileno Benjamín Labatut, il grande romanziere americano Joe R. Lansdale, Joël Dicker e la vincitrice della 48ª edizione del Premio Mondello (sezione Autore straniero), Annie Ernaux.

Tra le tante novità, poi, tornerà il Rights Centre, dedicato al confronto professionale e al mercato tra agenti letterari da tutto il mondo, le sale per gli incontri non avranno più distanziamento e gli spazi totali saranno ampliati a 110mila metri quadri. «I cuori selvaggi del titolo – ha commentato in conclusione il direttore Lagioia – sono quelli che quando il mare è in tempesta ritrovano la rotta per un futuro migliore e hanno il coraggio di cambiare le cose, con generosità e buone pratiche».

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