mercoledì 24 maggio 2017
Domenica 28 maggio alle 15 a Genova la premiazione. Parla l'organizzatrice Barbara Schiaffino. Quest'anno sancisce la riscoperta dell'avventura
Libri per ragazzi, tutti i vincitori del Premio Andersen
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L’appuntamento per quest’anno è al Palazzo Ducale di Genova: sarà la Sala del Munizioniere la nuova cornice - domenica 28 maggio alle 15 - della cerimonia di assegnazione del Premio Andersen, edizione numero 36, come da tradizione il più ambito riconoscimento attribuito ai libri per ragazzi, ai loro autori, illustratori ed editori, promosso dall’omonima rivista di informazione e critica letteraria, diretta da Barbara Schiaffino.

Un premio che da sempre è una grande festa dei libri e della lettura e insieme un’occasione per ragionare sul panorama editoriale di un anno, sulle proposte più originali e innovative, le eccellenze di un settore variegato, vivace e in forte crescita. Omaggio al lavoro e alla creatività di tante figure professionali che concorrono alla realizzazione di libri in cui le belle storie incontrano linguaggi diversi, la bellezza e la raffinatezza delle immagini o la perizia e la cura grafica della messa in pagina.

“Fotografare un’annata nelle sue eccellenze – spiega Barbara Schiaffino – aiuta a cogliere indicatori interessanti, percorsi e progetti editoriali su collane, mode, fenomeni emergenti e autori. A individuare occasioni di buone letture, pur nella varietà dei linguaggi, su cui dirigere l’attenzione dei lettori e insieme richiamare quella di chi i libri li fa”. Perché un premio è sempre un rinforzo positivo, a proseguire e a ritrovare maggiore consapevolezza nella ricerca dell’eccellenza.

L’Andersen è un premio atipico che non contempla candidature, bandi di concorso né regolamenti. Il giudizio della giuria è il risultato finale di un lavoro di grande attenzione alla produzione editoriale che dura tutto l’anno ed è la materia viva che alimenta le pagine della rivista.

“Abbracciamo un panorama articolato e vasto – continua Barbara Schiaffino – che grazie alla suddivisione in diverse categorie e fasce d’età possiamo raccontare nella sua varietà di linguaggi, immagini e parole oltre che nella sua capacità di creare pensiero, relazione, confronti. Cerchiamo le belle storie, quelle che non si esauriscono dentro le pagine, non la novità per la novità. Non amiamo la letteratura a tema o a tesi, anche se a posteriori riusciamo sempre a individuare alcuni fili rossi che alla fine intrecciano in un unico percorso le diverse scelte della giuria. È divertente cercarli e trovarli a cose fatte. Quest’anno per esempio uno dei fil rouge che attraversa la narrativa soprattutto tra i nove, i dodici e i quindici anni è il ritorno al piacere dell’avventura. Come dimostrano La ragazza dei lupi, Il rinomato catalogo Walker & Dawn o Il sole fra le dita, che pur in contesti molto diversi muovono ingredienti, atmosfere e linguaggi che riportano ai grandi classici dell’avventura. Tutto questo poi succede in un anno in cui si assegna un premio speciale a Mino Milani, uno dei padri dell’avventura, che ha nutrito l’immaginario dei bambini degli anni 50 e che continua ancora oggi a pubblicare con una vitalità indiscutibile”.

Un altro filo rosso si dipana attorno alle fiabe che quest’anno ricorrono più che in altre edizioni. Si pensi a La volpe e la stella, “un libro prezioso e fortemente inconsueto – è la motivazione - capace di stupirci e di ammaliarci. Per uno stretto e coinvolgente rapporto fra parola, testo tipografico, illustrazione e grafica”. Si pensi a La zuppa dell’Orco, una fiaba noir di Vincent Cuvellier, dalle forti suggestioni, ironico e sorridente. “Come non legare tutto questo all’altro premio speciale della giuria, ad Attilio (Attilio Cassinelli) – prosegue Barbara Schiaffino - un grande dell’illustrazione italiana che prosegue ancora oggi con inalterata freschezza una lunga e intensa attività. Le quattro fiabe pubblicate con l’editore Lapis sono solo l’ultimo esempio della genialità di Attilio, della sua arte capace di produrre una sintesi limpida di colore e segno, adatta a raggiungere i lettori più piccoli. Un bel gioco di rimandi infine si può trovare tra il miglior albo 0/6 anni, Il pinguino che aveva freddo di un giovanissimo illustratore come Philip Giordano e Zagazoo, miglior albo illustrato di un pezzo da novanta dell’illustrazione internazionale come Quentin Blake”.

I pezzi da novanta sembrano la cifra dell’Andersen 2017: un riconoscimento importante suggella cinquant’anni di vita artistica e di impegno a difesa della cultura dell’infanzia di Francesco Tonucci, uno dei più brillanti e celebri vignettisti italiani. “Per avere accompagnato, con garbo, efficacia e ironia, la storia recente della nostra scuola, della quale ha saputo raccontare miti e mode, speranze e disillusioni. Per l’impegno pedagogico e civile interamente dedicato al rispetto e alla dignità dell’infanzia, ai suoi diritti, al suo immaginario, alla sua divergenza”. Approfondimenti sulle scelte della giuria, qui i vincitori e il programma del Premio.

I premi

Due premi speciali della giuria: a Mino Milani "per l’alta e raffinata qualità stilistica delle sue narrazioni" e all'illustratore Attilio (ovvero Attilio Cassinelli) "che ha saputo innovare il linguaggio dell’illustrazione italiana”. Il 36esimo Premio Andersen parte celebrando oltre che la lunga carriera di due grandi autori la loro inesauribile vitalità nel continuare a proporre storie di pregio che sanno sempre parlare ai bambini e ai ragazzi di oggi.

Come sempre il carnet si presenta oltremodo ricco: tante le categorie e le fasce di età, a cominciare da quella 0/6 anni che vede in primo piano l'albo del giovanissimo illustratore italiano Philip Giordano, Il pinguino che aveva freddo, pubblicato da Lapis. Per la sezione 6/9 anni, il premio è andato a La zuppa dell’orco, di Vincent Cuvellier edito da Biancoenero.

Il titolo di migliore illustratore è andato a Sonia Maria Luce Possentini, una delle voci più interessanti dell’illustrazione contemporanea “Per la raffinatezza e morbidezza di un segno capace di entrare in costante rapporto con il testo”, come suggerisce la motivazione della giuria. Tanti nomi italiani, come si vede, ma anche nomi del panorama internazionale dallo storico illustratore di Roald Dahl, Quentin Blake che, con Zagazoo, pubblicato da Camelozampa ha ottenuto il premio nella sezione degli albi illustrati, a David Wiesner, uno dei più amati e acclamati autori di picture book di tutto il mondo: il suo Martedì, edito da Orecchio Acerbo ha trionfato nella sezione Miglior libro mai premiato.

Il lungo elenco dei premiati dalla giuria - composta da Barbara Schiaffino, Walter Fochesato, Anselmo Roveda, Mara Pace, Martina Russo, Pino Boero, Carla Ida Salviati, Anna Parola, Caterina Ramonda e Vera Salton - comprende anche Katherine Rundell con La ragazza dei lupi, Rizzoli (categoria: 9/12 anni); Davide Morosinotto, Il rinomato catalogo Walker & Dawn, Mondadori (over 12 anni); Gabriele Clima, Il sole fra le dita, San Paolo (over 15 anni); Susie Morgenstern, Mr. Gershwin, Curci (per la divulgazione); Coralie Bickford-Smith, La volpe e la stella, Salani (miglior libro fatto ad arte); Patrizia Rinaldi e Marco Paci, La compagnia dei soli, Sinnos (per i libri a fumetti).

Altri premi sono andati ai progetti di divulgazione di Topipittori; alla collana di narrativa «Lilliput» di Eli-La Spiga; al progetto inclusivo della Cooperativa Il Treno; e al vignettista e psicopedagogista Francesco Tonucci.

Infine il Premio «Gianna e Roberto Denti» alla libreria per ragazzi dell’anno va alla Baobab di Porcia (Pordenone).

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