Cinquanta, sessanta, settanta... quanti sono stati i calciatori morti di Sla in questi ultimi cinquant'anni? Ce lo chiediamo noi di Avvenire che, eppure in questi due decenni – con inchieste e interviste, passando casa per casa e clinica per clinica – siamo stati forse il quotidiano più attento alle “morti bianche” dei calciatori, compresi quelli vittime del Morbo di Gehrig o Sclerosi laterale amiotrofica. Ma una risposta e soprattutto una soluzione medica, a quello che anche i maggiori scienziati e ricercatori nazionali ormai definiscono il “Morbo del pallone”, ancora non è stata trovata. Dalla morte di Sla del primo calciatore di Serie A, il capitano coraggioso della Fiorentina dello scudetto 1955-'56, Armando Segato (morì a 42 anni, nel 1973) a quella di Pietro Anastasi (spentosi nel gennaio scorso a 71 anni) il bomber della Juventus dei meridionali anni '70, ci passa mezzo secolo. E in questi cinquant'anni le morti di Sla sono aumentate e l'incidenza del morbo misterioso è più alta tra i lavoratori privilegiati dei campi, alias i calciatori.
In questo periodo in cui si parla solo ed esclusivamente di Covid, a riaccendere la luce sulla Sla che, in Italia conta circa 6mila malati, sono degli autentici fuoriclasse del calcio che, per sensibilizzare, il maggior numero di persone hanno deciso di andare in Rete. Giovedì 5 novembre diretta su Facebook alle ore 21, con la seconda puntata di #distrattimavicini. Diretta social condotta dalla coppia Andrea & Michele di Radio Deejay con i “padroni di casa” Gianluca Vialli (presidente della Fondazione Vialli-Mauro) e Massimo Mauro (presidente Aisla) che dialogheranno con la giornalista Ilaria D'Amico, l'allenatore del Manchester City Pep Guardiola, il golfista Emanuele “Peppo” Canonica e l'imprenditore Guido Celada. Ognuna delle puntate (le prossime il 23 novembre, il 10 e il 21 dicembre) partirà dal racconto personale del #nevergiveup.
Una narrazione sportiva ed esistenziale per poi concentrare il focus sulla lotta alla Sla e il reperimento dei fondi – sempre troppo pochi – da destinare alla ricerca: «Noi crediamo che, specie ora in tempo di emergenza sanitaria, non si debba far abbassare la guardia su altre “partite” che ancora vanno giocate con tutte le forze possibili – dicono Vialli e Mauro –. E per questo motivo chiediamo aiuto a tutti coloro che come noi non vogliono “mollare mai”».
«Non so se vinceremo, ma so che non ci daremo mai per vinti» è il celebre monito di Pep Guardiola che darà il suo contributo personale alla piattaforma (https://nevergiveup.aisla.), attraverso cui verranno reperiti i fondi per la ricerca scientifica. Il ricavato raccolto sarà destinato a finanziare un nuovo progetto tra i vincitori del Bando 2020 di AriSLA, Fondazione Italiana per la ricerca sulla SLA – attiva da dieci anni – finalizzato a una maggiore comprensione della malattia e a mettere a punto metodologie per lo sviluppo di nuove terapie e per la diagnostica.
«Ringraziamo i grandi campioni che hanno accettato di raccontare la propria esperienza in queste dirette e che lo faranno insieme a noi da qui a dicembre – concludono Vialli e Mauro – . Invitiamo tutti a raccontare la propria esperienza e condividerla, perché dall'unione deriva anche la determinazione per superare nuove sfide».