domenica 15 novembre 2009
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Greenwich «where time begins», dove il tempo inizia, recita lo slogan contenuto nei coloratissimi gadget che si trovano nei negozietti e nell’ufficio turistico di Greenwich, questo delizioso sobborgo londinese conosciuto nel mondo come il «Centre of Transit Circle», la sede del Meridiano Zero e dell’Osservatorio astronomico più famoso del mondo, il Royal Greenwich Observatory: l’autentico «ombelico del mondo», non lontano da quella Piccadilly Circus che gli inglesi hanno da sempre considerato il centro del pianeta, aumentando l’orgoglio nazionalista.L’Osservatorio è sicuramente l’attrazione più nota di questo angolo d’Inghilterra amato dall’esule Mazzini, dove è possibile assorbire una particolare alchimia tra storia, scienza, arte e natura. Non a caso lo scrittore Douglas Goldring, viaggiatore nativo di questo sobborgo e autore di un apprezzabile guida della Sardegna, scriveva nel 1935 che «in misura maggiore dello Strand e della rinnovata Regent Street, Greenwich conserva il vero profumo di Londra, quell’inimitabile e indescrivibile qualcosa che, per riuscire a catturare e a rivelare appieno, occorrerebbero il genio di un Dickens o di una Marie Loyd». Per giungere al celebre Osservatorio, che ha sede nella Flamstead House, bisogna salire la collina che sovrasta la deliziosa cittadina che fa parte della «Grande Londra», immergendosi nella ricca vegetazione che abbraccia il planetario, dove i turisti di tutto il mondo vanno a fotografarsi davanti all’asta di legno che segna il Meridiano Zero, o accanto ai telescopi Newton e Herschel, dove è possibile osservare la sfera su un’asta mobile che dal 1833 viene lasciata cadere tutti i giorni alle 13 in punto, e l’orologio Sepherd che nella parete esterna del museo mostra le 24 ore.La storia narra che fu l’astronomo reale, il reverendo John Flamstead, a convincere il Re Carlo II a realizzare l’Osservatorio, che venne inaugurato il 10 agosto 1675 con l’obiettivo di fornire gli elementi astronomici di base per «l’aggiornamento delle tavole sui movimenti dei cieli e sulle posizioni delle stelle fisse», con l’intento di «poter fissare la tanto desiderata longitudine di ogni punto» necessaria per il perfezionamento «dell’arte della navigazione». Ma fu solo dall’ottobre del 1884, con la Conferenza internazionale dei meridiani riunita a Washington alla presenza del presidente degli Stati Uniti, che venne presa la decisione di adottare a livello mondiale – in sostituzione dei diversi esistenti – un unico sistema di meridiani, stabilendo che il meridiano passante attraverso l’Osservatorio sarebbe stato il primo meridiano da cui calcolare tutte le longitudini. Prendeva corpo anche il «giorno universale», il «Greenwich Mean Time», che sarebbe iniziato alla mezzanotte di Greenwich, che avrebbe permesso pertanto di unificare e regolare i giorni nautici e astronomici, oltre che le comunicazioni telegrafiche che risentivano delle diversità di orari tra i vari paesi. Nella sua lunga e prestigiosa storia l’Osservatorio di Greenwich, che ospitò il celebre astronomo Halley e che oggi trova la sua nuova sede scientifica di riferimento nel castello di Herstmonceaux nel Sussex, dovette vivere anche momenti difficili. Basti pensare all’attentato del 1894, che gli annali britannici registrano come il primo atto terroristico internazionale, ad opera di anarchici francesi sicuri di attirare l’attenzione grazie alla fama del sito: un fatto criminale che ispirò la fantasia di Conrad, che ne fece il motivo ispiratore del romanzo L’agente Segreto. Ma visitare Greenwich (che si pronuncia come si legge) significa immergersi in un sobborgo dai tanti risvolti, culla della storia marittima inglese e internazionale. È infatti la sede del National Maritime Museum, il museo nazionale della marina, uno dei più importanti del mondo, che – attraverso modelli originali di navi, dipinti e rari reperti di storia della navigazione e delle esplorazioni marittime, autentiche icone per gli appassionati – celebra la potenza marittima della Gran Bretagna e i suoi eroi, primo tra tutti Lord Nelson, di cui viene mostrata l’uniforme, ancora macchiata di sangue e bucata dal proiettile, che il mitico Ammiraglio indossava durante la battaglia di Trafalgar.La statua a dimensione naturale di Nelson campeggia davanti alle lente acque del Tamigi, accanto alla Trafalgar Tavern, aperta nel 1837, che viene ricordata come uno dei pub preferiti da Dickens e già sede di incontri per uomini politici. Un locale ricco di ricordi navali, che oggi è centro di raccolta dei tanti studenti e docenti della vicina Università, l’Old Royal Naval College, posto lì dove si trovava la residenza reale in cui sono nati Enrico VII, Maria I e Elisabetta I. Il fascino dei college inglesi si trova anche nei vicini Trinity College of Music e nel Greenwich Maritime Institute specializzato in storia marittima, un campus dagli edifici solenni e suggestivi progettati in stile neoclassico dal Wren, con la Painted Hall che contiene pitture murali realizzate dallo stesso pittore degli interni di St. Paul. Vicino ai college s’eleva la ruota panoramica di 60 metri, non dissimile da quella del Millenium posta al centro di Londra, da cui si gode un panorama unico e si intravedono i due capannoni ovali del Greenwich Foot Tunnel di 370 metri, che dal 1902 unisce le due rive del Tamigi, e il Pier da dove partono i battelli che conducono fino a Westmister in un affascinate tour fluviale. Passeggiando sulle rive del fiume si rimane colpiti dalla sagoma di un veliero, che si scopre essere un campione della storia marittima del Regno Unito, il Cutty Sark, il «veliero più veloce del mondo», varato nel 1869 e lungo 65 metri per 960 tonnellate di stazza. Usato nelle rotte verso la Cina per il commercio del tè e poi verso l’Australia per la compravendita di lana, questo glorioso cimelio di storia marittima britannica – il cui nome deriva da una lirica di Robert Burns – ha subito un grave incendio nel 2007.Gli spettatori dell’Olimpiade londinese del 2012 potranno ammirare il Greenwich Park, il più antico dei parchi reali londinesi progettato dal paesaggista Le Notre, lo stesso progettista dei giardini di Versailles, che come un tappeto di verde sale a gradini sulla collina introdotta da deliziosi colonnati e porticati, dirigendosi verso l’ampia brughiera di Blackheath. Nello splendido manto erboso sono previste infatti le gare di equitazione, evento che preoccupa non poco gli ambientalisti inglesi, che promettono agitazioni temendo che l’organizzazione delle gare possa danneggiare il parco di 180 acri attorniato dai roseti di ogni colore e splendide arcate neoclassiche, abitato giornalmente da coppie e famiglie che si abbandonano a momenti di riposo e a pic-nic.All’entrata del Parco spicca la Queen’s House, costruita per la moglie di Giacomo I, Henrietta Maria, e che risente dello stile palladiano che aveva assorbito l’architetto Inigo Jones durante la sua visita in Italia, mentre la vecchia sede dei Rangers del parco è diventata la sede della collezione di 700 gioielli e diamanti di sir Julius Wernher, la Wernher Collection. Il viavai di collegiali, studenti di ogni età, segnala la presenza di un particolare edificio scolastico, la Royal Hospital School, fondata nel lontano 1694 dai figli dei marinai della Royal Navy e che dal 1933 ospita gli studenti che si vogliono specializzare in studi medici. Una targa nell’edificio ricorda che le ceneri di molti allievi delle scuole sono state sparse sui prati, dove oggi giocano tanti ragazzini vestiti come nei film di Harry Potter e che rappresentano un trionfo del melting pot. Greenwich è anche la sede dell’unico museo al mondo di accessori di moda, il Fan Museum, posto in un elegante edifico in stile georgiano; dello storico pub Shepher Neame, che viene definito come il più antico «Birraio» britannico, che oggi si è trasformato in una taverna dove si mangia tipica cucina spagnola; ma anche della curiosa libreria d’antiquariato Halcyon Books, dove si possono trovare libri di arte bizantina e la storia di Star Treck, un raro volume della Rime of the Ancient Mariner, la ballata del vecchio marinario di Coleridge illustrato da Dorè, e volumi di Royal Papers, ovvero pubblicazioni sulla Corona. Di grande fascino anche la chiesa parrocchiale di St. Alfege, sita nel luogo dove il santo inglese, che fu anche vescovo di Canterbury, venne martirizzato dagli invasori danesi. La chiesa, colpita dalle bombe della seconda guerra mondiale, che danneggiarono anche il prezioso organo, è attorniata da antiche tombe che ne amplificano il fascino. Fascino che colpì personalità come il musicista Tallis, il generale James Wolfe, gli esploratori Henry Kelsey e Charles Gordon e l’astronomo George Biddel Airy, che contribuì a definire in modo ufficiale il Meridiano di Greenwich come sede del luogo «dove inizia il Tempo».

Ha collaborato Patrizia Ledda

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