lunedì 2 maggio 2016
Basta una tamponata (doppia, da record!) di Kvyat a Vettel per scombussolare le carte in tavola e consentire a Hamilton di recuperare tre posizioni in un colpo solo, fino a farlo risalire al secondo posto.
Gran Premio Russia, Rosberg vince e fa poker
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Rosberg vince, fa poker e se ne va, dietro succede di tutto. Basta una tamponata (doppia, da record!) di Kvyat a Vettel per scombussolare le carte in tavola e consentire a Hamilton di recuperare tre posizioni in un colpo solo, fino a farlo risalire al secondo posto. La gara in Russia si è decisa alla prima curva, poi è stata solo una lunga sfilata in cui la Ferrari ha portato a casa il massimo possibile, il terzo posto di Raikkonen, ma i numeri dicono che è stata una disfatta totale, per la semplice ragione che al di là del ritiro di Vettel, c’è un dato che fa capire tutto. Dopo aver percorso 32 giri con lo stesso treno di gomme, Rosberg ha segnato il giro più veloce della gara dando un distacco a Raikkonen impressionante, specie considerato che le gomme del finlandese erano diverse e migliori quando è stato segnato il miglior crono. Questo è il segnale chiaro di come la Mercedes abbia ancora un grosso margine e il sospetto è che non si possa recuperare in questa stagione. La cartina di tornasole sarà il GP di Spagna con le modifiche che porterà la Ferrari. Se si riuscirà a recuperare, il mondiale avrà ancora un senso. Altrimenti si rimanda al prossimo anno e con 16 corse ancora da disputare da fine maggio a novembre, il rischio suicidio mondiale è molto forte. Ovvero, o trovano il modo di frenare le Mercedes, magari facendo vincere Hamilton, che in quattro gare ha avuto più problemi che negli ultimi due anni, oppure la storia è già scritta. Ma in Russia la partenza e gli incidenti alla prima curva hanno detto anche altro. C’è nervosismo in molti piloti perché si stanno giocando il posto in squadra. Il mercato piloti è già partito e al centro c’è ovviamente la Ferrari, con il posto di Raikkonen traballante in quanto ha il contratto in scadenza a fine anno. E da qui gli intrecci che coinvolgono la Red Bull, con un Ricciardo pronto a sbarcare a Maranello e un Vettel che vuole bloccarlo, un Kvyat che potrebbe essere scaricato per far posto a Verstappen che dalla Toro Rosso è ambito anche alla Ferrari e poi ancora Bottas, che dalla Williams era a un passo dal concludere l’accordo con Maranello l’anno scorso. Entro il mese di giugno cominceranno a delinearsi gli scenari, ma prima degli annunci ufficiali è probabile che qualcuno sappia qualcosa e magari in pista accada qualche cosa di strano. Vedi partenze caotiche, spinte e uscite di strada non del tutto involontarie. E’ la F.1 moderna, bisogna adeguarsi.
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