venerdì 26 giugno 2009
Toni scaricato dal Bayern: è in vendita ma guadagna troppo. E nessuno lo vuole Trezeguet, stesso problema Zamparini: «Riduciamo del 30% lo stipendio ai giocatori»
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Vi ricordate di Michael Owen, il talento in­glese che a 18 anni sbalordì tutti ai Mondiali francesi del 1998, segnando un gol partendo da centro­campo contro l’Argentina? A 21 anni vinse il Pallone d’O­ro, passò al Real Madrid, ha subito molti infortuni che ne hanno condizionato la car­riera. Oggi il suo Newcastle è retrocesso e Owen, col con­tratto in scadenza, non ha ancora 30 anni, ma nessuno è più disposto a scommette­re su di lui, tanto che la so­cietà che si occupa della sua immagine ha iniziato a spe­dire brochure e dvd con tut­te le sue reti in giro per l’In­ghilterra. Inutilmente. Il serpente alla fine si mangia la coda. Perché la corsa al rialzo, la caccia all’ingaggio stratosferico è lo sport prefe­rito dei calciatori di rango. Ma può trasformarsi in un autogol quando la carriera subisce qualche imprevisto. È, in parte, il caso di Zlatan I­brahimovic che dopo tre scu­detti di fila vorrebbe prende­re il volo da Milano ma al mo­mento deve accontentarsi di restare all’Inter con il suo milione di euro netto al mese in busta pa­ga. Neppure Real e Barcellona sem­brano in grado di mantenerlo, an­che perché nel ca­so occorre ag­giungere un asse­gno di almeno 70 milioni per Massimo Moratti. C’è, però, chi non trova squa­dra nemmeno gratis. Luca Toni, uno dei giocatori che non vanno a genio al nuovo tecnico del Bayern Monaco, Louis Van Gaal, rischia di di­ventare un caso del mercato. Lo scrive la Bild in un artico­lo dal titolo: «Anche regalati sono troppo cari, per questo nessuno li vuole». Per il quo­tidiano tedesco «l’orribile prestazione dell’Italia nella Confederations Cup ha fatto scendere ulteriormente il va­lore delle azioni del centra­vanti emiliano, campione del mondo con la maglia azzur­ra solo tre anni fa. Il club ba­varese sarebbe disposto a ce­derlo anche solo in prestito, ma al momento nessun club si sarebbe fatto vivo. Simile la situazione di David Trezeguet, sul quale la Juve pare non voler puntare più. Al 31enne bomber francese, ormai in fase calante di car­riera sarebbe interessata la Roma, ma i 4,5 milioni netti di ingaggio annui spaventa­no il club giallorosso, già al­le prese con una misteriosa e sofferta operazione per la cessione della società. Così cade a fagiolo l’idea di Maurizio Zamparini: «Ridur­re del 30% gli stipendi di tut­ti i calciatori» come antidoto alla crisi e contro lo strapo­tere dei procuratori: l’ha pro­posto il presidente del Paler­mo, agli altri presidenti di Se­rie A riuniti nelle sede della Lega Calcio per una riunione informale. Molti suoi colle­ghi sono ovviamente d’ac­cordo. Ma anche qualche cal­ciatore comincerà a pensare che un taglio alle pretese non sarebbe una cattiva idea.
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