martedì 9 dicembre 2014
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Milano piange? Chi è causa dei suoi mali, pianga per i suoi giovani lasciati andare via, lontano da San Siro. Il calcio migliore della Serie A, lo ribadiamo, si gioca in provincia, specie in quella fascia appenninica che va da Sassuolo a Empoli. Piccoli campioni crescono a Genova, su entrambe le sponde, Grifone (terzo incomodo tra Juve e Roma) e Samp. E al Sud non andate a cercare talenti a Napoli (Lorenzo Insigne a parte), ma scendete fino a Palermo (per vedere Andrea Belotti e soci). Tutte piazze queste, che, facendo di necessità virtù, hanno investito molto sul talento italiano, o in alternativa sul giovane straniero, ma di alta qualità, mica preso a scatola chiusa.Non sorprende dunque se il Sassuolo ingabbia la Roma all’Olimpico (2-2). Oltre alle alchimie collaudate di Eusebio Di Francesco e ai due gioielli già accreditati, Berardi e Zaza, già pronti per la Juve, in mezzo al campo si vede la crescita del 22enne franco-algerino Saphir Taider, chiuso all’Inter e mandato a svernare sulla via Emilia. Così come ha fatto il Milan con il difensore Francesco Acerbi che dopo aver sconfitto il tumore è tornato in campo e ha risposto alla chiamata in azzurro di Antonio Conte. Il 26enne centrale difensivo neroverde, assieme al 33enne Paolo Cannavaro forma la coppia più in palla del momento e a Milanello forse cominciano a rimpiangerlo. Così come Galliani non può non pensare ad un futuro ritorno al Milan del centrocampista Simone Verdi, classe 1992, otto anni di giovanili rossonere, attualmente in prestito all’Empoli. Sua la prima rete nel 2-2 dei toscani al San Paolo, l’altro gol invece porta la firma di Daniele Rugani, 20 anni, raro barlume di speranza per una pronta rinascita della scuola difensiva italiana.Rugani è già un uomo Juve e potrebbe addirittura tornare in bianconero a gennaio per rimpiazzare Bonucci richiesto dal Bayern Monaco. Tra i portieri prestati dai grandi club ce ne sono un paio che meriterebbero l’immediato ritorno alla “base”. Il 23enne Luigi Sepe, estremo difensore dell’Empoli, domenica ha stravinto il confronto diretto con il collega del Napoli, Rafael. Il Cesena in caduta libera, tra i pali sfoggia quel Nicola Leali, 21enne azzurrino, che a detta di molti è l’erede predestinato di Gigi Buffon. Quel ruolo, secondo noi, spetterebbe al guardiano del faro genoano Mattia Perin, 22 anni, ma classe e carisma da veterano, quanto il suo capitano, Luca Antonelli, difensore scuola Milan che ha appena castigato i rossoneri. A Marassi dopo aver visto cadere Juve e Milan i genoani aspettano la “terza vittima” illustre, quella Roma che nel 2009 si privò di un perno dell’attuale centrocampo di Gasperini, Andrea Bertolacci, classe 1991. Nella Serie A colonizzata dagli stranieri (oltre il 54%) l’imminente mercato di riparazione vedrà al centro dei desideri i ragazzi italiani. “Viperetta” Ferrero, patron della Samp, dovrà resistere alla tentazione di non cedere in blocco il tandem d’attacco Stefano Okaka e Manolo Gabbiadini, richiestissimi rispettivamente da Milan e Napoli. Gabbiadini piace molto anche alla Juve che ha messo gli occhi pure sul suo compagno di squadra Roberto Soriano, 23enne tedesco di nascita, centrocampista ormai entrato nell’orbita della Nazionale. Nella categoria “cavalli di di ritorno”, c’è anche il difensore dell’Under 21 Alessio Romagnoli che la Roma ha spedito alla Samp a maturare, e il ragazzo di Anzio pare già a buon punto.Così come sta sbocciando l’altro under 21 Samuele Longo, attaccante moderno che l’Inter prima ha mandato a fare l’erasmus calcistico in Spagna (all’Espanyol e al Rajo Vallecano) e ora nel satellitare Cagliari di Zeman. “Giovine italia” tecnica e preparata, anche se la merce rara della fantasia è dono che possiedono due oriundi argentini, il n. 10 del Genoa Diego Perotti (1988) e il 21enne “Sivori di Palermo”, Paulo Dybala. Due che farebbero comodo anche alla Nazionale, ma Perotti ha già giocato con l’Argentina e Dybala sogna di duettare presto con Messi. Così come Zamparini sogna di piazzare l’ultimo diamante della collezione (dopo Amauri, Pastore e Cavani) a una cifra folle: «Per Dybala - fa sapere - voglio 40 milioni di euro».
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