lunedì 22 luglio 2013
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Tutti pazzi per Titeuf al Giffoni Experience, il festival per ragazzi in corso a Giffoni Valle Piana. Dopo aver conquistato il difficile pubblico francese, raggiungendo in poco tempo il primo posto del box office, anche l'Italia è pronta per accogliere l'enfant terrible Titeuf, bambino dalla testa ad uovo e dal ciuffo impertinente. Oggi l'attesissima doppia proiezione per un'anteprima che anticipa di due giorni l'uscita quasi immediata nelle sale del film distribuito dall'indipendente CloudMovie.Giffoni si è preparata allestendo cartelloni con tutti i personaggi del fumetto, la sala Truffaut è stata addobbata a sala Titeuf, il film sta conquistando da settimane anche il mondo del web che l'ha consacrato film dell'estate grazie al tam tam sulla rete e nei social network, tanto che la pagina Facebook ufficiale, in poche settimane, ha già raggiunto oltre 13 mila fan.La pellicola racconta la storia del piccolo Titeuf che non viene invitato alla festa dell'amata Nadia: il piccolo non sa darsi una spiegazione, ma le sue idee diventano ancora più confuse quando Titeuf verrà sballottato fra la casa dei suoi nonni in campagna, gli incontri con lo psicologo e le riunioni nel cortile di scuola e cercherà di mettere ordine nella sua vita provando soprattutto a seguire la lista delle sue priorità: in testa l'invito alla festa di Nadia.Settecento persone fra disegnatori, assistenti di produzione, scenografi, musicisti, attori, coloristi, 780.000 fogli di carta, 6.800 matite per realizzare 200.000 disegni e 1.067 scene: questi i numeri della produzione di Titeuf che ha richiesto due anni di lavoro.Alessandro Siani: il mio prossimo film a Natale 2014"Il mio prossimo film uscirà a Natale 2014, posso solo dire che è una storia genuina e lo girerò in una città di provincia": a parlare è Alessandro Siani, a Giffoni Valle Piana (Salerno), in un incontro con i giovani giurati del festival. "Il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso. Ed è per questo che mi piace venire a Giffoni. È bello essere bambini e potere sognare. Restare giovani significa restare con i piedi per terrae continuare a sognare".Allevi, Beethoven e Jovanotti"A Beethoven manca il ritmo. Quello lo possiede Jovanotti". È un Giovanni Allevi dissacrante e ipnotico quello che ha parlato, oggi, ai giurati del Giffoni Film Festival. "Un giorno - racconta - ho capito che dovevo uscire dal polverone e cambiare approccio con la musica, anche se si trattava di quella classica. Stavo ascoltando a Milano la Nona Sinfonia di Beethoven. Accanto a me un bimbo annoiato che chiedeva insistentemente al padre quando finisse. Credo che in Beethoven manchi il ritmo. Con Jovanotti, con il quale ho lavorato, ho imparato il ritmo. Con lui ho capito cos'è il ritmo, elemento che manca nella tradizione classica. Nei giovanimanca l'innamoramento nei confronti della musica classica proprio perché manca di ritmo".
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