mercoledì 9 luglio 2014
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Un gol dietro l'altro, una battuta al vetriolo dopo l'altra. Il web non ha avuto pietà del Brasile, nella notte dalla disfatta contro la Germania. Un fiorire di ironie, sarcasmi davanti alla raffica di reti tedesche che ha annientato la Seleçao. Sono stati i social network i più spietati: su Twitter e Facebook è stato un rimbalzarsi continuo. Qui di seguito una piccola "guida" ragionata; tralasciamo per un minimo di buon gusto le decine di vignette che citavano Hitler. Una per tutte: il volto del dittatore con i baffetti e le parole: "Credevo che con la Polonia fosse stato facile. Poi è arrivato il Brasile"...

Si è prestato all'ironia, suo malgrado, il simbolo carioca, quel Cristo di Rio de Janeiro di volta in volta in lacrime, o illuminato con i colori della Germania, o sostituito dalla figura di Angela Merkel (vedi qui di seguito).

 

 Il sarcasmo ha colpito anche lo stadio di Belo Horizonte, da dove è fuoriuscito un mostro (teutonico...) deciso a ingoiare tutti i giocatori brasiliani. 

Ironia sul portiere tedesco, qui ritratto (con una certa libertà, per la verità) nell'atto di leggere un libro mentre intorno a lui, nella porta opposta, si scatenava l'inferno.

Sfottò anche per l'allenatore Scolari, come si vede nella foto qui di seguito. Anche su twitter le battute si sono sprecate, complice la brevità (140 caratteri) : "Il Brasile sarà il prossimo protagonista di "sepolti in casa" su RealTime". Oppure: "Nell'intervallo tutti i giocatori brasiliani sono andati negli spogliatoi a compilare il curriculum vitae". "Visto il risultato, nel secondo tempo entrerà la Merkel" (quando ancora il risultato era fermo sul 5 a 0). Cattivissimo Maradona, ospite di una trasmissione tv, che ha gelato la platea dicendo: "Sul 6 a 0 stavano per sospendere la partita perché era chiuso il primo set". E poi, impietoso: "Non li hanno investiti, li hanno schiacciati, gli sono passati sopra".

 

 

 

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