martedì 5 aprile 2016
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Era un musicista bianco capace di suoni “neri”, graffianti e passionali come le note del suo sax tenore. Leandro “Gato” Barbieri è morto domenica scorsa a causa di una polmonite. Nato a Rosario, in Argentina, antenati italiani, aveva 83 anni e viveva a New York, città di quel melting pot che lui ha sempre saputo rappresentare contaminando l’amata musica popolare del suo Paese d’origine con con il jazz, il pop e i ritmi afro- americani. Cominciò a 12 anni suonando il clarinetto. Il nomignolo Gato deriva dalla rapidità con la quale, all’inizio della carriera, si muoveva da una parte all’altra di Buenos Aires per esibirsi nei vari club. Ebbe collaborazioni con numerosi artisti, anche italiani, tra i quali Carlos Santana, AntonelloVenditti, Pino Daniele. È suo l’assolo della canzone Sapore di sale di Gino Paoli, registrato nel 1962 a Roma per il giovane arrangiatore Ennio Morricone. Trentacinque gli album realizzati tra il 1967, anno a cui risalgono i primi dischi pubblicati con il suo nome, e il 1982. Dopo un lungo periodo di inattività, iniziato negli anni ’80 a seguito della morte di sua moglie Michelle, Barbieri è tornato ad esibirsi dal vivo solo alla fine degli anni ’90. La sua composizione più celebre rimane la colonna sonora di Ultimo tango a Parigi, il film di Bernardo Bertolucci, che gli valse un Grammy Award. © RIPRODUZIONE RISERVATA Compose anche per Bertolucci e Gino Paoli
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