mercoledì 12 giugno 2013
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​Un Eupalla della letteratura come Jorge Luis Borges ha scritto: «Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio». E quella storia è una magia infinita che dalla strada porta un bambino a rincorrere un pallone su un prato e l’approdo finale è il campo di calcio. In Italia i piccoli calciatori, in età compresa tra i 5 e i 16 anni, cioè quelli appartenenti alla Federazione Giovanile e Scolastica del presidente Gianni Rivera, sono circa 720mila. Oltre mille di questi, da ieri fino al 30 giugno, saranno impegnati nelle finali scudetto. Sono i ragazzi nati alla fine del millennio scorso, i classe 2001-1999 della categoria Giovanissimi e i ’99-’97, gli Allievi dilettanti e professionisti di Serie A e B. Questi ultimi, gli Allievi professionisti rappresentano l’eccellenza della Federcalcio giovanile e i due gironi all’italiana con le 8 migliori squadre, segnano l’apice della kermesse tricolore. Una volata scudetto che porterà alla ribalta i futuri “campioni di domani”. Ma questa stagione 2012-2013 si caratterizza anche per una vera e propria disfida che vedrà per protagonista la nouvelle vague della panchina. È la nuova ondata dei “tecnici ragazzini” che, sulla scia dei vari Andrea Stramaccioni e Vincenzo Montella, sono pronti per il salto alla guida di una prima squadra. Chi ha già un contratto da condottiero di Serie A è Fabio Liverani. L’ex azzurro, a cui il parodistico tandem Crozza-Cosmi ha appena smesso di urlare «ti spezzo una gamba Liverani» è il nuovo allenatore del Genoa. A 37 anni, Liverani sarà il più giovane mister della massima serie e su di lui scommette ad occhi chiusi il presidente Enrico Preziosi, il quale sicuramente gradirebbe dal suo pupillo un’ultima prova di affidabilità, proprio da questo rush finale con gli Allievi del Genoa. Ieri il via della fase finale con il derby Lazio-Roma (3-1), con i giallorossi guidati dal “Cobra” Sandro Tovalieri e il mister laziale Simone Inzaghi. Ma il vero derby per Inzaghi jr sarà quello tutto in famiglia contro il fratello maggiore, Pippo, al suo primo anno da allenatore degli Allievi del Milan, sconfitto ieri dalla Juventus (0-1). Inzaghi, gode della massima stima di Adriano Galliani che gli ha appena fatto sottoscrivere un triennale per guidare la Primavera rossonera. Promosso sul campo, ma anche “SuperPippo”, come Liverani, ha rischiato di finire subito in Serie A, passando dagli Allievi. È accaduto nel girone d’andata quando il Milan di Allegri stava andando a picco e la soluzione interna, Pippo Inzaghi subentrante, aveva addirittura fatto arrivare alle mani i due allenatori. Allegri poi è rimasto al suo posto e Pippo continua a studiare per conseguire, sul campo, la laurea da tecnico di prima squadra. Stesso percorso sta facendo Cristiano Lucarelli al Parma. L’ex bomber che rinunciò al «miliardo del Torino» pur di tornare a vestire la maglia amaranto nella sua Livorno, ha condotto gli Allievi emiliani alla pool scudetto, ma dopo questa esperienza potrebbe non rimanere indifferente alla chiamata di qualche club di B o di Lega Pro.Tipo il Gubbio, che ha stipulato un accordo di collaborazione - per i prossimi quattro anni - sul fronte valorizzazione giovani con il Parma del presidente Tommaso Ghirardi. Non beneficia di grande stampa Mario Cecchi, allenatore nella premiata “cantera” dell’Empoli, che fino allo scorso anno era un giocatore dilettante nella Sestese. Il piccolo-grande Empoli conferma la bontà del suo vivaio che negli ultimi decenni ha sfornato generazioni di fenomeni (da Di Natale a Montella) ed è presente assieme a Milan, Inter, Juventus e Roma, sia nella fase finale degli Allievi che dei Giovanissimi. Quelli regionali della Juventus, fino all’altro ieri li allenava Fabrizio Ravanelli che ora debutterà sulla panchina dell’Ajaccio in Ligue1 (la serie A francese). Dagli esordienti bianconeri fino agli Allievi, è stato il percorso netto compiuto da Ivano Della Morte, 38enne, che da giocatore (ala sgusciante) è nato nell’allora prestigiosa scuola Toro. È nato nelle giovanili del Milan anche Salvatore Cerrone, 53 anni, ma pluriscudettato con l’Inter, che ci prova ancora con i suoi Allievi nerazzurri. I favoriti alla vigilia di questo giugno tricolore, interamente dedicato alla meglio gioventù del calcio di casa nostra.
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