venerdì 6 novembre 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
Per dirla alla Celentano, papa Francesco «è rock». Le sue parole, potenti, immediate e semplici hanno un’energia capace di smuovere gli animi paragonabile al ritmo che ha rivoluzionato il mondo della musica. Da questa intuizione è partito il paolino don Giulio Neroni per realizzare il progetto discografico Wake up!, di cui è direttore artistico e produttore, allo scopo di una moderna evangelizzazione. Distribuito da Believe Digital su licenza San Paolo, è in uscita oggi in tutto il mondo la raccolta di undici brani che contengono antifone e inni sacri della tradizione cristiana, rielaborati da compositori contemporanei, e alcuni estratti di discorsi di Francesco provenienti dall’archivio della Radio Vaticana. Parte dei ricavati dalle vendite sarà destinata ai rifugiati. Da oggi è in radio Ciudar el planeta, il secondo brano estratto dall’album dopo Wake up! che ha già spopolato su internet. Si tratta del Cantico delle creature (in spagnolo) a commento del messaggio di Francesco alla Fao del 20 novembre 2014. Disco piacevole, vivace e puntuale, che invita ad aprire la mente e il cuore al messaggio evangelico, Wake up! unisce la musica alla voce di Francesco mentre pronuncia (in italiano, spagnolo, inglese e portoghese), estratti dei suoi discorsi. Il titolo arriva dall’invito a svegliarsi («Wake up! Svegliatevi!») rivolto ai giovani durante la Messa conclusiva della VI Giornata della gioventù asiatica, in Corea del Sud, il 17 agosto 2014. Un’operazione che ha coinvolto musicisti di spessore, da Giorgio Kriegsch (alias Nirvanananda Swami Saraswati) a Tony Pagliuca (fondatore del gruppo di rock progressive Le orme), Mite Balduzzi (fra i fondatori del Gen Rosso), Beppe Dati (autore di Laura Pausini, Mia Martini, Raf, Francesco Guccini), Lorenzo Piscopo (grande chitarrista che ha collaborato con Anna Oxa, Giorgia, Articolo 31) e il direttore d’orchestra Dino Doni. Un tappeto sonoro su cui la voce del Papa si inserisce in modo naturale, per affrontare i temi universali a lui cari come la pace, la natura, l’attenzione ai bisognosi e agli ultimi, la famiglia. L’album è corredato da un libretto di 24 pagine con i testi inglese e spagnolo, mentre sul sito popefranciswakeup.believedigital.com sono disponibili le traduzioni in italiano ed in altre lingue. Colpisce subito al cuore l’apertura del disco (Annuntio vobis gadium magnum!) con quel «Fratelli e sorelle, buonasera!» con cui Francesco commosse il mondo salutando per la prima volta i fedeli dalla loggia centrale della basilica Vaticana il 13 marzo 2013. Ad accompagnarlo le note di Tu es Petrus con l’inserto di Adonai, preghiera della tradizione ebraica. Si anima di ritmi sudamericani e maghrebini il Salve Regina che accompagna le parole indirizzate ai giovani argentini nella cattedrale di Rio de Janeiro il 25 luglio 2013. Por qué sufren los niños?, “perché soffrono i bambini?” si domanda Francesco, incontrando i ragazzi dell’Università San Tommaso a Manila, 18 gennaio 2015, sulle note dolci e malinconiche di Jesu dulcis memoria. Giovani che il Papa esorta Non lasciatevi rubare la speranza! (Città del Vaticano 7 giugno 2013) sulle note di Christe Redemptor omnium che diventa un bolero, mentre azzeccata è la scelta di Ubi caritas et amor, Deus ibi est a commento de La Iglesia no puede ser una Ong! («La Chiesa non può essere una Ong») che riecheggiò nella cattedrale di Rio de Janeiro il 25 luglio 2013. È un rock alla Police a sostenere Ego sum Resurrectio et Vitam, colonna sonora di quell’esortazione Wake up! Go! Go! Forward! ai giovani asiatici nel 2014. E poi ancora, La fe es entera, no se licua! (Rio de Janeiro, 25 luglio 2013), Pace! Fratelli!, preghiera per la pace con Shimon Peres e Mahmoud Abbas nei Giardini Vaticani, dell’8 giugno 2014 (brano Veni Sancte Spiritus), Santa famiglia di Nazareth preghiera per la Giornata della famiglia (Città del Vaticano, 27 ottobre 2013), per chiudere con Fazei o que Ele vos disser!, omelia nella basilica di Nostra Signora de Aparecida, Brasile, 24 luglio 2014, sulle note di Ave Maris Stella.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: