venerdì 20 marzo 2015
COMMENTA E CONDIVIDI

L'obiettivo del fotografo immortala il mendicante con a fianco il piattino d'ordinanza e il cartoncino scritto con il pennarello: «Cerco followers», «devo imbarcare il bagaglio con EasyJet», «un aiuto per lo shatush»... Ma davvero c'è chi chiede l'elemosina per viaggiare o per tingersi i capelli? E chi è tanto dipendente dai social da pietire contatti tra i passanti?No. Le immagini sono una provocazione del fotografo Gianluca Maroli, che ha ideato un finto reportage dai marciapiedi (guarda qui), con apparenti homeless che elemosinano delle futilità, per raccontare «il lato buffo e grottesco della crisi». L'idea gli è venuta associando due episodi: l'aver visto un barbone con l'e-book reader, e l'aver sentito il dialogo tra due teenagers supergriffate che si lamentavano di non avere i soldi per il sushi del venerdì sera. Il progetto fotografico Homme(less) è un gioco di parole e di immagini. Dedicato a chi davvero non arriva alla fine del mese e non riesce a mettere insieme il pranzo e la cena, ai «vecchietti che nei supermercati rubano gli adesivi per le dentiere», ma anche a tutti quelli (come l'autore) che male non se la passano, ma si spesso lamentano per delle banalità.

(Ph: Gianluca Maroli)

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: