lunedì 21 settembre 2015
La Ferrari trionfa a Singapore e conquista un doppio podio: Raikkonen terzo. Mercedes in crisi. Hamilton si ritira.
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Ferrari il giorno dopo: fu vera gloria? La terza vittoria stagionale di Sebastian Vettel, e la crisi della Mercedes, farebbero pensare di sì se non fosse che a Singapore ci sono state delle circostanze particolari, che lo stesso responsabile della GES Ferrari, Maurizio Arrivabene, ha sottolineato: “A Suzuka domenica prossima cambia la pista e le gomme, medie e dure, quindi ci troveremo nella stessa situazione di Silverstone, ovvero sarà dura mantenere questo passo anche se non molliamo e continuiamo a lottare. Il titolo? Lasciamo perdere, andiamo avanti così alla giornata”. Intanto ai ragazzi della Ferrari sono arrivati anche i complimenti del presidente Marchionne e alla vigilia dell’IPO in borsa, con la quotazione della Ferrari e con i maggiori capitali che arrivano proprio da queste parti, il tutto è sembrato semplicemente perfetto. A Singapore la Ferrari ha sfruttato l’ottimo bilanciamento meccanico della vettura e un motore superiore al Renault della Red Bull di Ricciardo, basti dire che sul traguardo, dopo una curva semilenta, quest’ultimo transitava a 242 all’ora contro i 248 di Vettel e in fondo al rettilineo i 6 km/h di differenza restavano immutati: 295 la Ferrari, 289 la Red Bull. Ecco perché, nonostante l’aerodinamica ottima della Red Bull, non c’è mai stato il modo per Ricciardo di avvicinarsi e tentare un attacco. La Mercedes ha pagato gli errori di messa a punto e le difficoltà di adeguarsi alle gomme morbide visto che con gli assetti soliti le mangiavano in pochi giri. Poi in gara Hamilton ha subito la rottura del potenziometro dell’acceleratore e quindi si è ritirato mentre Rosberg non è mai stato in partita. E poi la nota stonata: i meccanici della Ferrari sono stati redarguiti per aver travolto le transenne al parco chiuso e la FIA ha chiesto ad Arrivabene le scuse scritte per il comportamento della squadra. Le scuse dovrebbero farle certi commissari che sulla griglia di partenza si pavoneggiavano facendo selfie come i ragazzini di 15 anni e proprio davanti alla Ferrari. Se comportamento c’è da censurare, è quello dei censori semmai che per ogni cosa trovano una regola da applicare, una multa da comminare e poi, di fronte alla seconda invasione di pista dell’anno (in Cina un tifoso entrò nei box perché voleva provare la Ferrari F.1, qua uno ha attraversato la pista per non dover fare il giro lungo tornando in hotel…) mancano controlli adeguati ed è un paradosso in un mondo dove pure per andare in bagno se non hai il pass giusto non lo puoi fare. Intanto, in attesa di definire il destino dei motori Red Bull, con il team manager Horner che sibillino ha detto dopo gara: “Pensate se avessimo avuto un motore Ferrari cosa avremmo fatto…) c’è pure quello della Lotus da dirimere. La Renault dovrebbe comprare il team, ma non si sa quanti debiti ci siano in giro. A Singapore sulle fiancate è comparsa la scritta degli hotel Four Season, su uno spazio che viene ceduto a 8 milioni di euro. Qui il cambio merce è servito per pagare le fatture scontate per il personale della squadra… Sempre meglio di un team che l’anno scorso si vide mettere sotto sequestro tutta la squadra perché non avevano pagato le bollette dell’anno prima… Intanto, visto che la F.1 è al risparmio, tutto il materiale è partito durante la notte per il Giappone. Cosa c’è di strano? Con sei voli al giorno hanno noleggiato un aereo privato per tutto il circo iridato. E poi parlano di risparmi…
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