Come Melbourne, diverso da Melbourne. La prima giornata di prove in vista del GP di Malesia di domenica conferma quello che si era visto in Australia nella gara di apertura del Mondiale di Formula 1, ovvero che la Mercedes ha quel qualcosa in più. Stavolta è stato Nico Rosberg a segnare il giro più veloce, ma la vera novità della giornata è quella sorta di rinascita Ferrari che ha portato Kimi Raikkonen al secondo posto ad appena 35 millesimi di secondo e Alonso al quinto ma staccato meno di due decimi. A guardare la classifica, sembra che la F.1 abbia ritrovato la competitività dei tempi perduti, visto che 12 piloti sono nello spazio di un secondo. Quindi una sessione di prove altamente competitiva, con distacchi risicati (vedi Vettel terzo a 61 millesimi e Hamilton quarto a 142) ma qualcosa non torna ancora. La Mercedes è competitiva e si sapeva, ma quanto vale davvero? “Siamo messi bene – dice Rosberg – ma qui non sarà come in Australia, più o meno tutti stanno scoprendo le loro auto e i distacchi si riducono, per cui non facciamoci prendere dall’entusiasmo precoce, c’è molto da fare e lo faranno tutti cambiando i valori in campo”. Se questo è il parere Mercedes, l’attenzione è tutta per la Ferrari che qui in Malesia sembra messa meglio rispetto all’altra gara. Sono tre i punti su cui la rossa ha lavorato: gestione dell’elettronica, strategie di gara col miglior compromesso fra affidabilità e prestazioni e nuova benzina. La prima, come ricorda l’ingegner Simone Resta, progettista della Ferrari, serve per migliorare ed evitare i problemi avuti in Australia, quando la centralina (imposta dalla FIA) ha impedito ai due piloti di sfruttare tutta la potenza del gruppo motrice (in Malesia sono arrivate delle modifiche della federazione per evitare il ripetersi di quanto accaduto a Melbourne); per la strategia, significa che la Ferrari cercherà di sfruttare la potenza al massimo senza rovinare l’affidabilità, quindi ci sarà qualcosa in più rispetto alla corsa di apertura. Infine il capitolo benzina. Con i turbo di nuova generazione, i sistemi che controllano il flusso di benzina, occorre avere qualcosa di diverso e performante. Questo potrebbe spiegare il perché la Ferrari, nel primo giorno di prove, sia stata competitiva. La speranza è che sia la strada giusta perché l’impressione che i rivali, vedi McLaren e Red Bull, non abbiano ancora tirato fuori tutto il potenziale della vettura.