mercoledì 27 maggio 2015
Indagine dell'Fbi: sette persone arrestate a Zurigo. Nel mirino anche le assegnazioni dei mondiali di calcio in Russia e Qatar.
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Un terremoto scuote la Fifa, a poche ore dal Congresso di venerdì che dovrà eleggere il nuovo presidente. La polizia svizzera ha eseguito una retata all'alba, su richiesta della magistratura americana, nell'hotel di Zurigo in cui si svolgono le riunioni della federazione calcistica mondiale: arrestati sette dirigenti, tra cui i vicepresidenti, Jeffrey Webb, ed Eugenio Figueredo. In contemporanea, la magistratura elevtica ha rivelato che da marzo indaga su un'altra inchiesta per il sospetto di "riciclaggio e truffa" in relazione all'assegnazione dei mondiali di calcio del 2018 e del 2022, in Russia e Qatar. Perquisita la sede Fifa di Zurigo, sono stati sequestrati documenti e materiale on-line. E adesso il presidente della Fifa, Joseph Blatter, il 79enne svizzero che è l'uomo più potente dello sport mondiale, trema: nè lui nè il segretario generale, Jerome Valcke, sono coinvolti nell'inchiesta, ha precisato il portavoce Fifa, Walter De Gregorio, smentendo che la voce che Blatter fosse indagato. "Siamo parte lesa", ha tuonato la federazione mondiale, e anzi "l'inchiesta è un bene perchè si farà pulizia"; e si è difesa sostenendo che l'inchiesta svizzera è partita proprio sui richiesta della Fifa: "Non è una giornata piacevole, ma è comunque una buona giornata perchè le cose si stanno muocvendo e non vediamo l'ora di avere risposte". Il voto di venerdì si terrà ugualmente, ma è chiaro che le speranze di rielezione di Blatter per un quinto mandato hanno subito un duro colpo. Il suo unico rivale, il principe Ali Bin Al-Hussein di Giordania, si è limitato a commentare che si tratta di "un giorno triste per il calcio". La Fifa ha anche escluso una nuova votazione sull'assegnazione dei mondiali del 2018 e 2022. "Si terranno regolarmente", ha assicurato il portavoce. Le accuse americane vanno dalla corruzione al riciclaggio di denaro fino all'associazione a delinquere, reati commessi in un arco di tempo che copre gli ultimi 24 anni, e hanno portato all'incriminazione di nove dirigenti della Fifa e di cinque uomini d'affari. L'Fbi ha perquisito la sede di Miami della Concacaf, la confederazione che governa il calcio in America centrale e settentrionale e nei Caraibi. Il procuratore generale, Loretta Lynch, ha spiegato che l'inchiesta riguarda "due generazioni di funzionari del calcio" che avrebbero "abusato della loro posizione" per accaparrarsi "milioni di dollari in tangenti e bustarelle". I sospettati avrebbero intascato tangenti per oltre 100 milioni di dollari dagli anni '90 a oggi in cambio di diritti tv, di commercializzazione e sponsorizzazione legati alle partite in America Latina.
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