mercoledì 21 ottobre 2020
In sala dal 24 ottobre il docufilm dello spagnolo Andrés Garrigò, regista e fondatore di Goya Producciones che ora debutta in Italia: «Il messaggio di Maria a favore della pace vale in eterno»
Una immagine dal docufilm "Fatima, l'ultimo mistero" di Andrés Garrigò

Una immagine dal docufilm "Fatima, l'ultimo mistero" di Andrés Garrigò

COMMENTA E CONDIVIDI

La storia è solo un fatto materiale o vi si agitano forze superiori? Cosa volle rivelare la luminosa Signora apparsa ai poveri ragazzi della sperduta Fatima nell’anno 1917? Queste sono solo alcune delle domande che pone Fatima, l’ultimo mistero, del regista e produttore spagnolo Andrés Garrigó fondatore di Goya Producciones, leader mondiale nella produzione di film e documentari legati alla fede e ai valori. Dopo la anteprima alle Giornate Internazionali del Film Religioso di Todi dirette da Alberto Di Giglio, distribuito in Italia da Arca Cinematografica di Maurizio Minchella, fresco di 18 candidature ai Goya, il massimo premio cinematografico spagnolo, il docufilm è stato presentato nella cornice della 77ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Un film, realizzato nel 2017 in occasione del centenario delle apparizioni mariane che ora arriva nelle sale italiane: il 24 e 31 ottobre Cinema delle Province di Roma, il 7, 8,10 ottobre Cinema Spirito Santo di Ferrara e il 5 novembre al Supercinema Vittoria Trento (gli aggiornamenti su Facebook ed il sito fatimalultimomistero.it). «Siamo orgogliosi di proporre questo film per la consapevolezza della attualità e dell’urgenza di questo tipo di messaggio della Vergine, un richiamo a un’umanità distratta e un po’ persa che ha bisogno di riferimenti e di riscoprire la militanza ella preghiera» ci spiega Di Giglio, direttore del doppiaggio in lingua italiana e della promozione nelle sale.

Cosa accadde un tragico giorno di maggio del 1981, con la mano che sparò a Giovanni Paolo II sicura di colpire a morte? Quanti drammi del XX secolo, sarebbero stati evitati ascoltando gli inviti della Madonna alla preghiera e alla conversione? A tutte queste domande il film cerca di rispondere con testimonianze di esperti internazionali cucite da una trama di fiction contemporanea. Monica una montaggista in cerca di lavoro, viene ingaggiata per un documentario sulle conseguenze delle apparizioni di Fatima. Sebbene riluttante per il suo agnosticismo, accetta di collaborare. Durante il montaggio delle immagini, scorrono davanti ai suoi occhi eventi straordinari che si intrecciano con la grande Storia e fanno crollare le sue certezze. La sua vita ne uscirà segnata per sempre.

Fatima ha segnato la storia del mondo? A cercare una risposta, ben 30 esperti, fra i quali il portavoce di Giovanni Paolo II Joaquìn Navarro–Valls, il segretario di Benedetto XVI, l’arcivescovo Georg Ganswein, la postulatrice della causa dei pastorelli Angela Coelho, fra Grzegorsz Bartosik presidente della Società mariologica polacca, molti docenti statunitensi e spagnoli e il vescovo di Fatima–Llera, il cardinale Antonio Marto, che propone un interessante ragionamento sul rapporto tra Fatima e l’Islam come fonte di dialogo. Mentre il rettore del Santuario di Fatima, padre Carlos Cabecinhas sottolinea l’urgenza del messaggio mariano oggi a favore della pace. «Siamo stati i primi a produrre un film in occasione del centenario delle apparizioni » ci racconta Andrés Garrigò che nel 2000 ha fondato la Goya Produccioness, che sinora ha prodotto 300 video e documentari visti in tutti i continenti, sino a film come quello su Pedro Poveda, sacerdote ed educatore, e su santa Soledad Torre Acosta, fondatrice delle Serve di Maria.

«Sono un grande amante della storia perché sono stato corrispondente per alcuni importanti quotidiani spagnoli per 30 anni a Bruxelles per seguire gli affari politici e militari della Comunità europea e della Nato – ci racconta – . Era quindi interessante mettere in collegamento tutti i pezzi della storia del XX secolo con Fatima. Le forze del bene e del male entrano nella storia, ma ricordiamoci che in mezzo ci siamo noi che possiamo agire a favore dell’una o dell’altra. Siamo protagonisti della storia e possiamo cambiare quello che succede». Il regista nel 2000 era presente durante la Messa celebrata da Giovanni Paolo II a Fatima e ascoltò le rivelazioni dell’allora segretario di Stato vaticano cardinale Angelo Sodano sulla terza parte del Segreto. «Il messaggio di Fatima vale per sempre, come l’allora cardinale George Ratzinger dice anche nel docufilm – aggiunge il regista –. E’ l’uomo stesso che ha costruito “la spada di fuoco dell’angelo” che può ridurre il mondo in cenere».

Nel 2000 Garrigò fondò la Goya Producciones dopo un incontro all’Avana con Madre Maria Angelica dell’Annunciazione, la monaca statunitense fondatrice del colosso internazionale Eternal Word Television Network: «Io ero un credente interessato all’evoluzione della Chiesa. Ho visto come funzionava il network di madre Angelica, con uno staff di 270 persone e attrezzature estremamente professionali. Lei era formidabile, aveva una grande personalità. Mi sono domandato: perché non facciamo film religiosi pure in spagnolo, che è la prima lingua della Chiesa?». Fra le prossime produzioni, un film sulla beata Petra De San José e un lungometraggio sulla Terra Santa dal punto di chi lì si è convertito. Con Fatima, l’ultimo mistero è stata aperta una collaborazione importante con l’Italia. «Un mercato già ricco e fornito grazie alla Lux Vide che ha fatto epoca – aggiunge –. Con Arca Cinematografica, che ci distribuisce in Italia, proporremo anche un lavoro su Giuseppe e uno su Gesù, Cuore ardente, un docufilm che riguarda la devozione al Sacro Cuore, a partire dalle apparizioni a Margherita Maria Alacoque».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: