sabato 13 luglio 2013
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La musica, una passione scoperta da piccolo e divenuta la ragione d’essere. Un canto alla Madonna, donna del «sì», simbolo dell’accoglienza della volontà divina. La testimonianza pulsante di un giovane che, nonostante la malattia, non ha smesso di credere nella vita. Il Tour «Sintomi di felicità 2013» è più di uno spettacolo. È lo strumento che Marco Voleri, tenore livornese di 37 anni, ha scelto per raccontare la sua storia di malato che non si arrende, lotta e vuole contagiare gli altri con quei "sintomi di felicità" che lui stesso cerca di trovare ogni giorno. Da quando la sclerosi multipla – «la mia simpatica compagna di viaggio» – è entrata in scena, costringendolo a riscrivere il copione della sua esistenza. «Era una calda mattina di luglio del 2006: mi sono svegliato dopo aver visto un’opera di Puccini all’anfiteatro di Fiesole. Avevo uno strano formicolio alla mano e alla gamba destra. Ho impiegato tre anni per capire cosa fosse». E per dare un nome a quell’ospite inattesa, alternando analisi, risonanze magnetiche e visite in ospedale ad audizioni, trasferte ed esibizioni in giro per il mondo. Dopo il diploma al Conservatorio Verdi di Milano, la carriera artistica di Voleri è in ascesa. Successi, premi, collaborazioni con musicisti di fama internazionale. Nel 2009 la diagnosi definitiva: «la fase difficile – rivela – è durata circa un anno e mezzo, poi ho deciso di rialzare la testa, consapevole di dover affrontare questa sfida». «Mi ero buttato con tutto me stesso nel canto lirico, avevo lavorato duro per raggiungere gli obiettivi che mi ero imposto. Ad un certo punto – racconta – il mio navigatore ha trovato la strada sbarrata e ha dovuto ricalcolare il percorso». Con numerosi ostacoli, come le tre punture alla settimana e un farmaco, l’interferone, che produce sbalzi di umore e forti malesseri. «Ho dovuto fare una valutazione a livello professionale, rinunciando ai ruoli principali che richiedono una fatica maggiore. Ho preferito invece – spiega – concentrarmi sui ruoli comprimari». «Le cose più importanti le ho fatte dopo l’inizio della malattia, ho avuto grandi soddisfazioni in poco tempo», ammette. «In questi anni – aggiunge – non mi sono fatto vincere dalla paura, anche se non sono mancati momenti difficili, di debolezza fisica e spirituale». «Sono un cattolico, credente, cresciuto in una parrocchia salesiana della mia città, in particolare nell’oratorio dove il seme della musica è germogliato, ma quando ho scoperto la malattia, non avuto un bel dialogo con il Capo. Sentivo un senso di abbandono, di ingiustizia che sfociava in inadeguatezza, depressione», confida Voleri che oggi vive invece «una fase ascetica, molto spirituale». E non è un caso, dunque, che – dopo l’uscita del libro edito da Sperling e Kupfer – abbia fortemente voluto il Tour Sacro, nato da un’idea di Arnoldo Mosca Mondadori e realizzato in collaborazione con il Conservatorio Verdi di Milano, l’Associazione Sintomi di Felicità e il sostegno di Teva Italia. Si parte oggi da Roma: «l’appuntamento – dice Voleri – è nella Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Roma, alle ore 19 (l’ingresso è libero, ndr). Ad accompagnarmi nell’esecuzione di brani di Schubert, Mozart, Gounod, Puccini, Piazzolla ed altri ci saranno Debora Mori al pianoforte e Fabrizio Scilla al violoncello, mentre Bianca Garavelli leggerà alcuni brani del libro». Il 7 settembre toccherà a Firenze, il 14 settembre a Milano e il 16 novembre a Bari. Ma l’idea di Voleri è che nel 2014 il Tour arrivi in tutte le regioni d’Italia. Per spargere ancora "sintomi di felicità".
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