sabato 16 novembre 2013
​Era considerato il più grande cavaliere della storia dello sport italiano ed era stato portabandiera dell'Italia ai Giochi del '68 a Città del Messico. Partecipò e vinse a 5 Olimpiadi. Oggi e domani la camera ardente al Foro Italico.
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È morto a Roma il colonnello dei Carabinieri Raimondo d'Inzeo​, uno dei massimi campioni del salto ad ostacoli dell'equitazione italiana, insieme al fratello Piero, colonello di Cavalleria. È considerato il più grande cavaliere della storia dello sport italiano ed era stato portabandiera dell'Italia ai Giochi del '68 a Città del Messico. Raimondo d'Inzeo aveva 88 anni e ha vinto nella sua lunga attività (partecipò a 8 Olimpiadi) vincendo un oro ed un bronzo alle olimpiadi di Roma del 1960, 2 argenti a Melbourne nel 1956, un bronzo a Tokyo nel 1964 ed un altro, l'ultima medaglia olimpica a Monaco di Baviera nel 1972. Insieme al fratello Piero incantava ogni anno il pubblico del concorso romano di Piazza di Siena per la sua eleganza oltre che per le sue capacità di cavallerizzo. Per commemorare la scomparsa di Raimondo D'Inzeo, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha deciso che sabato e domenica in tutte le manifestazioni sportive che si svolgono in Italia verrà osservato un minuto di raccoglimento. E, d'intesa con la famiglia D'Inzeo, ha disposto la camera ardente nel Salone d'onore del Comitato olimpico, al Foro Italico. La Camera ardente sarà aperta oggi, dalle ore 14.00 alle ore 18.00. Domenica sarà possibile rendere omaggio dalle 10.00 alle 13.00 al campione olimpico di equitazionescomparso.
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