sabato 17 ottobre 2015
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Alla Buchmesse 2015 la sorpresa arriva dal mite teologo Rosino Gibellini. La sua Queriniana è riuscita a vendere alla tedesca Herder un titolo del monaco benedettino Anselm Grün, autore di best seller su scala europea. Le sue novità – edite in Germania dalla laica Herder, appunto, e dalla cattolica Vier Türme – si contano a decine ogni anno. «Ma Il mistero della nascita è un testo che gli avevamo commissionato noi – commenta serafico Gibellini –. Non bisogna stupirsi, questo è il tempo delle alleanze». La notazione non è solo spirituale e non riguarda unicamente Grün, le cui opere attirano in questi giorni l’interesse di molti editori italiani, dal Messaggero di Padova alla Gribaudi, che intanto si gode un imprevisto ritorno d’immagine: Vangeli scomodi e La nostra bocca si aprì al sorriso, i volumi di don Alessandro Pronzato che papa Francesco ha portato in dono a Fidel Castro, sono richiesti in mezzo mondo.A Francoforte l’editoria religiosa riesce sempre a fare notizia. Accade allo stand delle Publicaciones Claretianas, che annunciano una nuova edizione della Bibbia in cinese (il Nuovo Testamento è già pronto, si sta lavorando sull’Antico). Da parte sua, l’intraprendente Emi ha appena ottenuto la gestione internazionale dei diritti sull’opera del teologo Leonardo Boff. «Poi c’è la collana “Fare misericordia”, realizzata in vista del Giubileo – aggiunge il direttore Lorenzo Fazzini – e c’è l’autobiografia del cardinal Tagle, Dio non dimentica i poveri». A pochi passi di distanza Ilario Bertoletti sottolinea l’andamento positivo delle trattative anche per il gruppo bresciano composto da Morcelliana e La Scuola: «Registriamo una crescente attenzione verso la nostra produzione», dice. Realtà di dimensioni più contenute, come la torinese Effatà (tra i titoli che più incuriosiscono spicca la Guida al Giubileo firmata da don Diego Goso), le milanesi Edizioni di Terrasanta (che presenta la versione integrale di Contemplative nel mondo di Magdeleine di Gesù) e Ancora (sempre apprezzati padre Raniero Cantalamessa e il cardinal Martini), traggono beneficio dalla sistemazione più compatta della Fiera. E dalle Paoline – editrice specializzata nei libri illustrati per l’infanzia, ma anche nella saggistica divulgativa, con titoli come La vergogna di Alessandro Meluzzi – può capitare di incontrare il biblista e poeta portoghese José Tolentino Mendonça. La sua produzione, sia pure vastissima, non basta a soddisfare le richieste degli editori italiani.Bene, ma allora i problemi dove sono? Padre Pierluigi Cabri, direttore editoriale delle Dehoniane di Bologna, non si sottrae alle domande sulla vicenda del “Regno”, storica rivista la cui chiusura comporterà il licenziamento di nove persone: «Posso solo dire che ci sono ancora margini di trattativa, anche se la situazione resta tutt’altro che semplice», dichiara. La casa editrice, intanto, esplora collane innovative (le forme brevissime dei “Lampi”, la manualistica narrativa di “Fondamenta”) e non disdegna uno sguardo al digitale. L’accenno di Gibellini all’opportunità di alleanze riscuote anche qui immediato consenso. «Qualcosa si sta già realizzando – ricorda il presidente dell’Unione editori e librai cattolici italiani, Gianni Cappelletto –. Penso all’accordo fra Studium e Marcianum Press e alla recente costituzione di una società di promozione, Libritutti, alla quale aderiscono sigle come Cantagalli, Città Nuova, Shalom e lo stesso Messaggero. È un modo per condividere i servizi e ridurre i costi, ma anche per superare la mentalità, purtroppo ancora diffusa, in base alla quale ciascun editore pretende di essere autonomo in tutto e per tutto».«Negli anni Cinquanta la Mescat era nata proprio con questo spirito – afferma Francesco Crespi, direttore della storica società di distribuzione – ma in quel contesto la razionalizzazione delle risorse andava di pari passo con una spiccata propensione al dibattito culturale. L’impressione, a volte, è che oggi ci si preoccupi della logistica prima che delle idee». Posizione condivisa dal responsabile di Vita e Pensiero, Aurelio Mottola: «Anche nell’ambito dell’editoria cattolica le trasformazioni sono state rapidissime, adesso si tratta di individuare e ricostituire un nuovo tipo pubblico. Ma per farlo occorrono le proposte giuste, non ci si può più accontentare degli schemi del passato». Della necessità di una rinnovata inventiva è persuaso anche don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana: «Alla Buchmesse come nelle altre grandi fiere del libro l’attenzione per i nostri titoli è costante e non si esaurisce nelle richieste relative al magistero del Papa – spiega –. Una tendenza che senz’altro si rafforzerà durante il Giubileo della Misericordia, come già dimostra il successo del libro di monsignor Rino Fisichella sugli Anni Santi nella storia della Chiesa. Quanto alle possibili alleanze fra editori diversi, mi pare che siano un’opportunità per rendere più visibile la presenza dei cattolici».«Il colosso nato dall’acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori rappresenta una sfida anche per noi – ammette il direttore editoriale del Gruppo San Paolo, don Simone Bruno – e ogni forma di collaborazione va salutata con favore». Nel frattempo, l’ammiraglia dell’editoria cattolica punta su una squadra di giovani autori di spiritualità, da don Marco Pozza al biblista Giulio Michelini, e ha in preparazione un gioiello che, di nuovo, farà notizia: L’abbraccio di Dio, un libro del cardinale Angelo Comastri sul sacramento della Riconciliazione destinato ai ragazzi e con prefazione di papa Francesco. Ma anche Piemme con Il nome di Dio è Misericordia, la conversazione tra il Papa e Andrea Tornielli, ha registrato il tutto esaurito delle richieste da parte degli acquirenti stranieri.
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