mercoledì 28 luglio 2010
Con gli anticipi del venerdì e il posticipo del lunedì la Serie A sarà ancora più notturna e “spalmata”. Sempre più asservito alle esigenze delle tv che lo pagano profumatamente, il 28 agosto inizierà un torneo rivoluzionato e penalizzante per chi ancora vorrebbe seguirlo allo stadio. Oggi il varo dei calendari.
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Anche il varo dei calendari ormai pretende la notturna, in ossequio alla diretta tv. Cosa ci sia di tanto emozionante per giustificarla, non è dato sapere. Ma è un fatto che la neonata Lega di Serie A oggi varerà la cerimonia degli abbinamenti delle squadre per il campionato (che inizierà il 28 agosto) all’ora del film di prima serata. Che sarà un “giallo” a tutti gli effetti, visto che dalle date agli orari, tutto sarà assolutamente ipotetico.Scandalizzarsi per l’overdose di pallone e il calcio in campo tutti i giorni, novità promessa per la stagione 2010-2011, è un po’ come dire che non ci sono più le mezze stagioni. È vero, ma non serve ricordarlo nè lamentarsi. Dunque iniziamo ad abituarci. Telecamere negli spogliatoi prima delle partite, interviste nell’intervallo, ma soprattutto un posticipo al lunedì, due anticipi al venerdì, una partita alle 12.30 della domenica, quattro turni infrasettimanali in notturna: tra Coppe e campionato si giocherà praticamente sempre, guardare l’orologio sarà inutile, programmare gli impegni pure. Alla faccia di chi oggi paga per un abbonamento allo stadio e nemmeno domattina - calendario alla mano - saprà in che giorno esatto e a che ora potrà vedere il derby di Milano o qualunque altra partita.Tv padrona. In compenso diventa più abbordabile (e sempre più spettacolare e sofisticato) il campionato per chi lo vede solo in poltrona. Sky domina per quantità e qualità dell’offerta ma Mediaset Premium la insidierà da vicino grazie alla tariffa promozionale che con 14 euro al mese consente la diretta delle partite di 12 squadre. Comandano (e pagano) le televisioni, chi va allo stadio si deve adeguare: non è certo questo soggetto il “bene” che interessa ai club. Il botteghino della Juventus, per fare un esempio, incide solo al 7% sul fatturato del club bianconero, percentuale più bassa fra le grandi d’Europa (gli incassi dell’Emirates Stadium costituiscono il 52% del fatturato dell’Arsenal). E nel resto d’Italia la situazione non è tanto migliore, perché gli introiti derivanti dalle televisioni costituiscono in media il 54% del fatturato, lasciando agli incassi da botteghino una misera media del 15%, oltre la metà rispetto a tutti gli altri Paesi d’Europa.I calendari. E allora pare “normale” (o quasi) che il varo del programma della Serie A questa sera in diretta su Sky, per la prima volta vada in scena a Milano in quel Palazzo Mezzanotte che è la sede della Borsa. Di business si tratta, non di sport. Nessuna regola di rilievo verrà imposta al computer che stabilirà la sequenza delle partite, tranne due: non più di un derby a giornata e l’esordio dell’Inter campione d’Italia posticipato (e in trasferta) a lunedì 30 agosto per l’impegno dei nerazzurri nella finale di Supercoppa Europea a Montecarlo del 27 agosto.Monday night. Il modello Premier League servirà da esempio: si comincia dunque proprio con l’Inter l’esperimento del posticipo al lunedì sera. Non sarà un appuntamento fisso, ma un’eventualità prevista dal contratto della vendita dei diritti tv che al massimo - dicono in Lega  - verrà ripetuta per 6 o 7 volte durante la stagione: ovvio che verranno dirottate sul lunedì le squadre che avranno l’impegno di Europa League al giovedì.Sempre più notte. Sempre più tardi, sempre più al buio. In notturna si giocheranno probabilmente tutta la prima giornata (29 agosto, oggi la conferma), tutti e quattro i turni infrasettimanali previsti (22 settembre, 10 novembre, 6 gennaio e 2 febbraio) e l’ultima giornata (22 maggio).Pallone a pranzo. Più strana anche se non inedita, in aggiunta al posticipo delle 20.45, sarà la partita della domenica alle 12.30. La Serie A l’ha già sperimentata più volte in passato e il pubblico non ha lamentato acidità di stomaco. Per tutelare il programma domenicale classico e i diritti in chiaro (con le trasmissioni ad essi legate) resta comunque in vigore la regola che impone che almeno sei gare vengano giocate nel pomeriggio.Gli anticipi del venerdì. È una novità assoluta, legata ufficialmente alla richiesta dei club impegnati in Champions al martedì di avere un giorno in più di riposo tra campionato e Coppa. In realtà soprattutto un altro favore concesso alle dirette tv. Quando si giocherà di venerdì comunque, verrà soppresso uno dei due anticipi del sabato.Tutto chiaro? Ovviamente no, ma questo è il nostro pallone. Prendere o lasciare.
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