giovedì 23 maggio 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
Il Giro è finito. Almeno per quanto riguarda la maglia rosa. Nibali è nettamente più forte degli avversari, lo ha dimostrato in salita e a cronometro, sul piano tattico e su quello caratteriale. Ora gli basterà controllare le prossime due tappe dolomitiche con quel suo atteggiamento da “padrone” saggio e generoso. Inutile farsi illusioni, il siciliano è un diesel e più si va avanti e più si trova a suo agio, mentre gli altri sentono le gambe appesantirsi.
La cronoscalata da Mori a Polsa, in Trentino, conferma quello che tutti sapevano già, quello che la strada aveva già decretato da tempo. Nibali vince a quasi 28 di media lasciando l’ex campione olimpico, Samuel Sanchez, a un minuto, primo dell’altra corsa, quella dei distacchi più contenuti, scanditi da una pedalata in più o in meno, che tradotta sulla strada significa qualche metro appena. Mentre la maglia rosa è lontana come lo è in classifica. Cadel Evans salva il secondo posto - ma a quattro minuti - e la faccia - riesce a non farsi raggiungere dal rivale partito tre minuti dopo di lui, al traguardo li dividono appena 24” -. E l’immagine di Nibali che sta per agguantare Evans resterà il simbolo di questo Giro d’Italia.
Ora si corre per i gradini più bassi del podio e non è cosa da poco, un piazzamento giustifica, almeno, la lunga preparazione e può salvare la stagione, oltre ad avere un ritocco sull’ingaggio per il prossimo anno. Di più non si poteva proprio fare con un Nibali così. E difficilmente avrebbe potuto fare qualcosa anche Bradley Wiggins se non avesse dovuto arrendersi, prima, alla bronchite.
La maglia rosa è lontana, ma dietro i distacchi sono risicati. E c’è anche la maglia bianca di miglior giovane in bilico fra il polacco Majka e il colombiano Betancur. Lo spettacolo è assicurato. Anche se non si scaleranno più Stelvio e Gavia: in sostituzione ci sono il Tonale e il Passo Castrin, e non è certo la stessa cosa. Nemmeno per Nibali che vede cancellare dal suo romanzo rosa due capitoli “mitici”. Resta l’arrivo in quota di Val Martello, e tanto freddo accompagnato da pioggia e, forse, anche neve. E proprio il freddo potrebbe regalare ancora qualche sorpresa in questo Giro. 

L’ordine d’arrivo: 1. Vincenzo Nibali (Ita) 2. Samuel Sanchez (Spa) a 58" 3. Damiano Caruso (Ita) a 1'20" 4. Michele Scarponi (Ita) a 1'21" 5. Rafal Majka (Pol) a 1'25" 6. Rigoberto Uran (Col) a 1'26" 7. Carlos Alberto Betancur (Col) a 1'32" 8. Stef Clement (Ola) a 1'36" 9. Dario Cataldo (Ita) a 1'41" 10. Danilo Di Luca (Ita) a 1'52"
La classifica: 1. Vincenzo Nibali (Ita) 2. Cadel Evans (Aus) a 4'02" 3. Rigoberto Uran Uran (Col) a 4'12" 4. Michele Scarponi (Ita) a 5'14" 5. Przemyslaw Niemiec (Pol) a 6'09" 6. Rafal Majka (Pol) a 6'45" 7. Carlos Alberto Betancur (Col) a 6'47" 8. Mauro Santambrogio (Ita) a 7'30" 9. Benat Elorriaga Intxausti (Spa) a 8'36" 10. Samuel Sanchez (Spa) a 9'34"
​​​​
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: