mercoledì 22 maggio 2013
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Nel luglio '43: «Finiscono vent'anni di repressione»
Mussolini è caduto: Ho sentito Iddio attraversare la storia! Fino a ieri sera nessuno ci pensava; e si viveva soltanto sotto l’incubo delle incursioni. Stamani, aria insolita. Ho incontrato il Babbo: non ne poteva più dalla gioia. Quello che io non sapevo era l’annunzio dato stanotte: Mussolini dimesso, Badoglio Capo del Governo. Vado a Firenze: la gioia comune, prima timida e incerta (son troppo lunghi vent’anni di repressione!) poi invadente, esplosiva, volgare anche… ma insomma, si respira! Eppure sento la tristezza di un uomo che passa e non mi so capacitare di un avvenimento così travolgente. È proprio Iddio che domina la storia! Un uomo «che aveva sempre ragione»…; un semidio, che faceva e disfaceva d’uomini e cose, oggi è il ludibrio di tutti…. Però la gente non lo sa; e mi fa rabbia essa pure. Non si accorge che il momento è terribilmente grave. In mezzo a tanta rovina materiale e morale, fra i tremendi interrogativi dell’ora nostra il cambiamento di governo non è che un’iniezione di morfina: addolcisce, ma accelera la fine.Al Vaticano II: «Non bisogna aver paura delle novità»
Riunione dei Vescovi Italiani alla Domus Mariae. La riunione è stata indetta non ufficialmente per decidere il da farsi, circa la nomina delle Commissioni. Si propone di fare una nostra lista con 5 nomi italiani per ogni Commissione, e di «contrattare» con altri gruppi. Mons. Castellano, Mons. Guano, (e io con loro), osservano che sarebbe più opportuno che i Presidenti delle Conferenze Nazionali si riunissero per formare una lista unica – non bloccata – in base alle specifiche competenze dei Vescovi di tutto il mondo. Si eviterebbe di entrare o di lasciarsi trascinare in un gioco nazionalistico; come anche di impedire ai gruppi minori (che sono per lo più la «primavera» della Chiesa) di essere rappresentati. Prevale l’idea della cauta contrattazione (è deprecata la parola, ma non la sostanza) e il timore che il gruppo italiano (di «tanto buon senso!») venga sopraffatto. Mi spiace, davvero, il clima in cui ci mettiamo, avallando sempre più i sospetti nei riguardi dell’Episcopato straniero e confermando sempre più le nostre false sicurezze e il nostro conformismo. Speriamo che il Signore e le tante preghiere dei buoni ci aiutino a uscire da questo «impasse» e a capire, per lo meno, la lezione dei fatti.
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