domenica 31 marzo 2019
L’azzurro punta in alto alle finali di Coppa del Mondo di salto a Göteborg: «Grazie anche alla mia Jessica ora inseguo le Olimpiadi»
L’azzurro Lorenzo De Luca, 31 anni, atleta del Centro sportivo aeronautica militare / Mario Grassia/Fise

L’azzurro Lorenzo De Luca, 31 anni, atleta del Centro sportivo aeronautica militare / Mario Grassia/Fise

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«La preparazione è andata secondo i programmi e a Göteborg puntiamo in alto, speriamo di fare un super risultato ». È fiducioso Lorenzo De Luca, 31enne, da Lecce, atleta del Centro Sportivo Aeronautica Militare, alla vigilia delle finali di Coppa del Mondo di salto a ostacoli in programma a partire dal 3 aprile nella città svedese. Un appuntamento, che il primo aviere di Lecce, numero 10 del ranking mondiale e reduce da una grande stagione, impreziosita dai due podi a Lione e a Lipsia, affronterà in sella a Ensor de Litrange LXII. «È in ottima forma - racconta l’azzurro, che risiede in Belgio vicino a Bruxelles - gli allenamenti e i concorsi negli Stati Uniti, dove abbiamo lavorato negli ultimi mesi, sono andati bene. E poi ci conosciamo ormai da tre anni».

Un risultato di prestigio in Svezia sarebbe per Lorenzo una delle vette di una carriera, iniziata quasi per caso. «Nella mia famiglia - ricorda il cavaliere - nessuno montava, ma vicino a casa dei miei c’era un maneggio. Insistevo sempre per farmici portare e lì un giorno sono salito in sella. È stato un colpo di fulmine». L’inizio di una passione, che a 19 anni, dopo la maturità scientifica, ha portato De Luca, a lasciare Lecce per inseguire il suo sogno. «Sono stato per un breve periodo a Roma e poi mi sono trasferito a Modena - racconta Lorenzo, che in quel periodo per guadagnarsi da vivere preparava i cavalli per i concorsi - facevo esperienza, gareggiavo e soprattutto sfruttavo ogni occasione per cavalcare e carpire i segreti da chi era più bravo. Non sapevo cosa mi aspettasse, ma ero guidato da una grande passione, sapevo che valeva la pena di provarci». Nella città emiliana il ragazzo pugliese ha cominciato a capire che quella dell’equitazione sarebbe stata la sua strada. «Riuscivo a stare con atleti di ottimo livello spiega - e quando iniziai a montare per alcuni proprietari importanti, per esempio in Belgio, iniziai a convincermi anche io». Proprio da quel Paese nel 2013 arriva, grazie a uno sponsor, la classica chiamata che cambia la vita, quella di Stephan Conter, patron della Stephex, una delle migliori scuderie del mondo, che ha tra i suoi cavalieri Daniel Deusser, bronzo a squadre a Rio 2016. «Ci conoscevamo da anni - racconta l’atleta leccese - chiacchieravamo spesso e un giorno mi ha proposto di andare da lui vicino a Bruxelles. Per fortuna ho accettato ». Lì, a Wolvertem, Lorenzo ha anche incontrato il maestro olandese Henk Nooren. «In Italia ho avuto tanti ottimi allenatori - spiega Lorenzo che divide cuore e amore per i cavalli con Jessica Springsteen, figlia di Bruce e cavallerizza di ottimo livello (“è bello avere di fianco una persona con cui scambiarsi opinioni, pareri e condividere una passione” dice) - ma lui mi ha fatto migliorare moltissimo tecnicamente e ancora oggi mi dà consigli».

Nello stesso anno De Luca debutta con l’Italia nella Coppa delle Nazioni. È l’inizio di un’ascesa, che porterà l’atleta dell’Aeronautica Militare («per me era un sogno entrare in un gruppo così prestigioso e loro mi hanno sempre sostenuto» spiega), fino al secondo posto del ranking mondiale di salto a ostacoli nel 2017 e alla vittoria individuale nel maggio 2018 nel GP di Roma sullo storico campo di Piazza di Siena, un alloro che mancava all’Italia dal ’94. «Quello forse è stato il momento più bello della mia carriera - dice il primo aviere, che ogni giorno monta dalle 8 alle 17.30 - anche se pure le situazioni di difficoltà mi hanno insegnato qualcosa e mi hanno fatto crescere». Ora però in una disciplina sempre più livellata verso l’alto c’è da guardare al futuro, che oltre alle finali di Göteborg, si chiama Olimpiadi, l’unica grande competizione a cui Lorenzo non ha mai partecipato. «Quest’anno - spiega De Luca - possiamo conquistare il pass come squadra alla Fei Nations Cup e agli Europei di Rotterdam, altrimenti ci sarà una classifica individuale elaborata dal computer». «Se ci penso? - conclude con un pizzico di cautela Lorenzo - Certo, ma come sempre cerco di andare passo per passo».

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