venerdì 8 maggio 2020
"Il traditore" premiato per miglior film, regia, montaggio e sceneggiatura. A Favino (protagonista) e Lo Cascio (non) i premi come migliori attori. Migliore attrice Jasmine Trinca
Favino nel ruolo di Tommaso Buscetta ne "Il traditore" di Marco Bellocchio

Favino nel ruolo di Tommaso Buscetta ne "Il traditore" di Marco Bellocchio - Ansa

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Il traditore di Marco Bellocchio è il miglior film della 65esima edizione dei David di Donatello, un’edizione di buon auspicio per il futuro, presentata da Carlo Conti a tecnologica distanza, ma fortemente voluta dall’Accademia del Cinema Italiano, presieduta e diretta da Piera Detassis, e Raiuno per lanciare un messaggio positivo a sostegno della rinascita del cinema italiano, sottolineandone l’importanza culturale, economica e occupazionale. Ma anche per onorare i grandi del passato e ribadire che il cinema vive nel presente grazie alle 200mila persone impiegate nel settore ricordate nel messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da attori e attrici. Marco Bellocchio vince a ottant’anni anche per la regia, con il film di maggior successo commerciale della sua carriera. Ed è abbracciato dalla moglie Francesca Calvelli, premiata per il montaggio dello stesso film. «Guardando le immagini delle persone del mondo del cinema che ci hanno lasciato quest’anno pensavo che bisogna cercare di vivere al meglio la propria vita – ha commentato il regista - senza perdere tempo e io, insieme ai miei compagni, cercheremo di fare ancora meglio in futuro». I migliori attori dell’anno sono il superfavorito Piefrancesco Favino che interpreta Tommaso Buscetta ne Il traditore e Jasmine Trinca per La dea fortuna di Ferzan Ozpetek. Il primo, raggiunto dalla moglie esultante, Anna Ferzetti, a sua volta candidata come non protagonista per Domani è un altro giorno, ha raccontato dell’incontro con una signora che gli ha detto «torni presto a trovarci!» e si è detto orgoglioso di far parte della gente di spettacolo.

«Non vedo l’ora di tornare a trovare questa signora e sono certo che tutti quelli che stanno lavorando perché questo accada lo renderanno presto possibile». Mentre la Trinca, emozionatissima, festeggiata dalla figlia Elsa, ricorda il lavoro collettivo e le parole di Ozpetek che le ha sempre detto: il ruolo di una protagonista non è definito dai minuti in cui in scena. «La mia Annamaria si vede per alcuni minuti, ma resta», dice l’attrice. La dea fortuna vince anche per la migliore canzone, Che vita meravigliosa di Diodato. Migliore attrice non protagonista per 5 è il numero perfetto, il film fumetto di Igort, Valeria Golino dedica il premio all’Italia intera, mentre Luigi Lo Cascio, raggiunto davanti allo schermo dai figli esultanti, è il miglior attore non protagonista per Il traditore. «Dedico il premio a un attore straordinario che ci ha lasciati, Luigi Maria Burruano, mio zio, e alle centinaia di migliaia di lavoratori dello spettacolo invisibili».

La migliore sceneggiatura originale è quella de Il traditore di Marco Bellocchio. «Film e libri leniscono in parte la nostra solitudine di questi mesi, quindi grazie ai creatori di storie», dice Ludovica Rampoldi, tra gli autori dello script. Per la sceneggiatura non originale vincono invece Maurizio Braucci e Pietro Marcello per Martin Eden, dal romanzo Jack London trasferito dagli Stati Uniti a Napoli. Il primo Natale di Salvo Ficarra e Valentino Picone conquista il David dello Spettatore. Per la prima volta separati dopo 25 anni, i due registi e attori hanno commentato: «Siamo felici che la gente abbia visto e amato il nostro film e quindi passiamo il premio a quelli che hanno lavorato con noi. E lo dedichiamo a tutte le commedie, sperando che il prima possibile si possa tornare in sala».

Vincono poi la fotografia di Daniele Ciprì per Il primo re, che conquista anche la statuetta per il miglior produttore e quella per il suono, e le scenografie di Dimitri Capuani per Pinocchio, che vince anche per il trucco, le acconciature, gli effetti speciali e i costumi di Massimo Cantini Parrini. Le musiche più belle sono quelle dell’Orchestra di Piazza Vittorio per Il flauto magico di Piazza Vittorio mentre Selfie di Agostino Ferrente è il miglior documentario e Bangla di Phaim Bhuiyan il miglior film di esordio. A cento anni dalla sua nascita Alberto Soldi è stato ricordato dai racconti di Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Carlo Verdone, Alessandro Gassmann, Vincenzo Salemme, Luciana Littizzetto, Leonardo Pieraccioni, Paola Cortellesi. Omaggio infine a Federico Fellini e Franca Valeri premiata con un David Speciale.

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