venerdì 10 gennaio 2014
​Si allunga l’impressionante catena di tragedie alla Dakar, 23 vittime in 36 edizioni. Eric Palante, belga, è deceduto durante quinta tappa.
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Si allunga l’impressionante catena di tragedie alla Dakar, la corsa che in 36 edizioni ha già collezionato 23 vittime. Eric Palante, centauro belga, è deceduto durante quinta tappa del più celebre e funesto rally mondiale. Il pilota ha perso la vita durante la frazione argentina tra Chilecito e San Miguel de Tucuman. Palante, 50 anni, alla sua 11ª Dakar, partecipava alla corsa nella categoria dei piloti senza assistenza. È la terza vittima di questa edizione nel giro di poche ore: prima di lui, in un incidente avevano perso la vita due giornalisti argentini al seguito della corsa. Palante è la 23ma vittima fra i piloti (oltre una sessantina in totale), nelle 36 edizioni della Dakar, il rally più famoso del mondo che in tempi lontani si chiamava Parigi-Dakar perché partiva appunto dalla capitale francese attraversava diversi paesi africani e il deserto del Sahara, e poi si concludeva in Senegal.  Dal 1995 la corsa non è più partita da Parigi, ma aveva l' arrivo sempre a Dakar. Dal 2009 invece, per motivi di sicurezza, legati ai pericoli ambientali lungo buona parte del territorio africano, la corsa si è trasferita nel continente sudamericano, pur mantenendo lo storico nome di Dakar, un evento che unisce passione per i motori, senso dell'avventura e del rischio, oltre a ingenti interessi economici, ma ha un elevato prezzo in termini di vite umane. Non c'è praticamente edizione che non si porti dietro le sue vittime: l'anno scorso morirono due motociclisti, il francese Thomas Bourgin, 25enne e lo spagnolo Jorge Martinez Boero, 38enne, caduto nella prima tappa. L'incidente più grave avvenne nel 1986, quando cadde un elicottero e morirono i 5 passeggeri, tra cui l'inventore della corsa, Thierry Sabine. Nella lunga scia di sangue è finito anche il pilota italiano Fabrizio Meoni, morto nel 2005. Nel 2008 la gara fu annullata, per la prima volta nella storia della corsa, a causa dell'omicidio in Mauritania di 4 turisti francesi (l'edizione 2014 è la 35ma; 36ma se si considera quella del 2008). Nel 1991 in Mali il pilota di un camion fu colpito alla testa da un proiettile vagante. Il 2010 fu funestato al via dalla morte di una spettatrice, Natalia Sonia Gallardo, investita: nello stesso anno l'incidente gravissimo al sardo Luca Manca. Nel 2011 altro sangue: stavolta a perdere la vita fu Marcelo Reales, 43 anni, un contadino investito da uno dei concorrenti, Eduardo Amor. L'anno prima un altro motociclista, il francese Pascal Terry, fu addirittura ritrovato solamente tre giorni dopo la morte.
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