venerdì 13 maggio 2016
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RIMINI Quando scomparve, Mario Sironi (1885-1961) lasciò, nel suo studio di Milano, migliaia di disegni: il pittore era solito maturare i suoi lavori attraverso schizzi e bozzetti e dunque è facile immaginare quale sterminato patrimonio di opere grafiche abbia prodotto nel corso della vita. Un patrimonio che raramente ha trovato occasioni espositive. Una di queste è in corso a Castel Sismondo, nell’ambito della Biennale Disegno. La mostra, dal titolo I Sironi di Sironi. La raccolta dello studio, è curata da Claudio Spadoni che propone una selezione di oltre cinquanta opere eseguite a inchiostro, grafite, carboncino, tecnica mista e tempera, perlopiù inedite, provenienti da una collezione privata londinese. Sempre nell’ambito del- la Biennale, un’altra opportunità di prendere visione di una raccolta anch’essa pressoché inedita è costituita dalla mostra Cenacolo Belgioioso. Ritratti e caricature milanesi tra Otto e Novecento curata da Fernando Mazzocca. La mostra è costituita da una straordinaria galleria di ritratti appartenuta alla “Società degli artisti e patriottica”. Si tratta di una raccolta che rappresenta una testimonianza fondamentale per ricostruire la fisionomia artistica, e il volto, attraverso l’immagine dei protagonisti della vita culturale di Milano nella seconda metà dell’Ottocento. Corredate da cataloghi editi da Medusa, rimarranno aperte fino al 10 luglio. Giancarlo Papi © RIPRODUZIONE RISERVATA Rimini, Castel Sismondo I SIRONI DI SIRONI La raccolta dello studio CENACOLO BELGIOIOSO Ritratti e caricature milanesi tra Otto e Novecento Fino al 10 luglio Nel contesto della Biennale un’esposizione raccoglie la raccolta dei disegni lasciati alla morte dal pittore nel suo studio milanese, mentre un’altra esibisce una galleria di caricature tra Otto e Novecento
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