mercoledì 31 maggio 2017
La commovente lettera di Davide Nicola per suggellare la salvezza della squadra in serie A: «Abbiamo lottato insieme in questo anno complicatissimo ma... Oggi so che tu ci sei sempre stato»
Il tecnico del Crotone Nicola

Il tecnico del Crotone Nicola

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Nell'immaginario collettivo del popolo degli stadi, l'allenatore Davide Nicola, classe 1973, è rimasto impresso per via di quella "fuitina", quando giocava nel Genoa, difensore, dopo un gol realizzato all'Atalanta: la grande gioia lo fece correre a baciare la poliziotta seduta a bordo campo per ringraziarla della "profezia". «Prima della partita mi aveva detto che quel giorno avrei segnato...».

Il secondo episodio per cui Nicola è entrato per sempre nel cuore dei tifosi di tutta Italia è stato quando tre anni fa perse Alessandro, il figlio 14enne morto in seguito ad un tragico incidente. Un colpo che lo aveva messo in ginocchio. Ma ciò che non ti uccide, come la morte del proprio figlio, inevitabilmente ti rende più forte. E Nicola quella forza l'ha usata nel suo lavoro per compiere un piccolo miracolo calcistico come la salvezza in Serie A del neopromosso Crotone. Per ringraziare il Cielo di questo traguardo sportivo che a un certo punto della stagione sembrava impossibile Nicola ha pensato di rivolgersi con una lettera rivolta al suo Alessandro.

La lettera al figlio

"Ciao amore mio. Non so dove sei. No so cosa stai facendo. Forse sei su quella nuvola che era su di me quella sera quando correvo per far volare la tua lanterna. O forse sei qui accanto a me... Sì sono sicuro che sei accanto a me", così inizia la lettera di papà Nicola ad Alessandro. Un atto d'amore tenero di un padre che in un giorno di festa avverte il vuoto di una presenza che per quattordici anni ha dato un senso in più anche al suo percorso professionale di allenatore. Abbiamo lottato insieme in questo anno complicatissimo ma... Oggi so che tu ci sei sempre stato lì con me", continua Nicola. "Sei riuscito con la tua energia a darmi la forza di lottare e di continuare a inseguire l'impossibile... La perseveranza è ciò che rende l'impossibile possibile, il possibile probabile, e il probabile certo. Ale, questa non è la mia vittoria, ma la nostra, proprio come quella della promozione in Serie A del Livorno. Avrei voluto gioire con te, guardare i tuoi occhi e il tuo sorriso, prenderti per mano e insieme correre e festeggiare. Tutto questo è solo per te e ogni mia conquista è la tua, ogni mia vittoria sarà la tua, ogni mio sogno sarà anche il tuo. Voglio che il mio cuore - conclude il tecnico - continui a battere per te e tu possa vivere ancora attraverso me... Le Sei Perfezioni: generosità, disciplina, pazienza, perseveranza, concentrazione e conoscenza trascendente (Dalai Lama)".

A mano a mano

Parole dolcissime come dolce e poetico A mano a mano l'inno di gioia che ad ogni finale di partita i calciatori del Crotone di Nicola cantano assieme a tuti i tifosi dello stadio Scida. È la canzone di Rino Gaetano, il cantautore nato a Crotone morto anche lui giovane, a 31 anni, vittima di un incidente stradale. Le parole di mister Nicola volano leggere e piene d'umanità, specie in questo folle mondo del calcio professionistico, per arrivare lassù, dove Alessandro osserva i trionfi di suo padre. E dove magari in questo momento con la chitarra in mano Rino Gaetano dedica a questo padre dal cuore grande le parole della sua canzone: "Ma... dammi la mano e torna vicino / Può nascere un fiore nel nostro giardino / Che neanche l'inverno potrà mai gelare / Può crescere un fiore da questo mio amore per te".


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