sabato 2 aprile 2016
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Suscitò a suo tempo l’ammirazione di Aldous Huxley, l’autore de Il mondo nuovo. Era caro a Cabu, il vignettista di Charlie Hebdoassassinato da terroristi islamisti. È considerato uno dei maestri da José Bovè, l’agronomo- attivista anti-Ogm, attualmente euro-deputato nei Verdi. A lui si sono ispirati anche Serge Latouche, padre della decrescita, e Jean-Claude Guillebaud, saggista di fama internazionale. Jacques Ellul (1912-1994) è stato un personaggio atipico della cultura europea. Anzitutto per il suo dichiarato cristianesimo (di matrice protestante): mai egli nascose il suo forte radicamento biblico - raggiunto da giovane, dopo un’educazione laica - che lo rese protagonista anche sulla scena ecclesiale di Francia. Ellul sfugge alle stantie classificazioni ideologiche (destra/sinistra) che vogliono racchiudere in gabbie mentali la materia viva delle migliori intelligenze. Infatti, se si potrebbe considerare di “destra” il suo Islam e cristianesimo. Una parentela impossibile (Lindau), dove cerca di smontare la tesi secondo cui Bibbia e Corano hanno legami che sottintendono vicinanze religiose, in altri testi Ellul farebbe balenare invece il suo progressismo. In particolare, i saggi in cui avvicina cristianesimo e anarchia, oppure quelli in cui mostra La sovversione del cristianesimo (Edizioni Fondazione Centro Studi Campostrini). La sua indipendenza di giudizio emerge anche nel saggio, inedito in italiano, di cui pubblichiamo alcuni stralci dell’ultimo capitolo: Lavoro e religione. Per chi e perchè lavoriamo? (Edizioni Fondazione Centro Studi Campostrini, pp.148, euro 19). Un’analisi densa e controcorrente del lavoro, anzitutto in chiave biblica, con una provocazione non da poco: «Non conosco alcun testo biblico che presenti il lavoro come un valore, un bene o una virtù. Nei testi biblici io non vedo altro che la necessità quando si parla di lavoro». In questa sua critica al lavoro, inteso come ideologia e feticcio del mondo liberista occidentale, Ellul riverbera le sue riflessioni più attuali e al suo tempo profetiche: quelle confluite nel fondamentale Il sistema tecnico. La gabbia delle società contempornee ( Jaca Book). Dove - siamo nel 1977 - si interroga: «Siccome la tecnica è il solo mediatore oggi riconosciuto, in realtà sfugge a ogni sistema di valore. Non essendoci altro mediatore, chi prenderà la decisione a favore o contro di essa?». Insomma, per Ellul si può forse concordare con il suo biografo Jean-Luc Porquet, quando lo definiva L’uomo che aveva previsto (quasi) tutto ( Jaca Book). © RIPRODUZIONE RISERVATA La sua visione protestante ha fatto scuola all’allievo Bovè e ha affascinato Huxley e Cabu
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