martedì 30 aprile 2019
Incontro sul set di “Petra”, produzione originale di Sky, prima regia tv di Maria Sole Tognazzi dai best seller polizieschi della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett
Paola Cortellesi è l'ispettore Petra Delicato nella serie di Sky 2Petra" (foto Luisa Carcavale)

Paola Cortellesi è l'ispettore Petra Delicato nella serie di Sky 2Petra" (foto Luisa Carcavale)

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Una na donna dai grandi occhi scuri si aggira guardinga nel ventre vuoto e freddo del Palasport di Genova abbandonato, mentre la pioggia scroscia rumorosa sull’immensa campata di vetro. Un losco ceffo dai capelli rasati appare all’improvviso e intima con accento russo al commissario Petra di posare a terra la pistola iniziando un delirante discorso sui crudeli riti di purificazione della setta di cui è il capo. «Stop, va bene. Pausa pranzo». La regista Maria Sole Tognazzi prende sottobraccio l’attrice Paola Cortellesi dopo il decimo ciak in cui ha rifilato con cura la scena dell’incontro fra la detective Petra Delicato e il folle criminale che ha rapito il suo collega e alter ego, il viceispettore Antonio Monte. Per sapere come andrà a finire, l’appuntamento sarà prossimamente su Sky Cinema, che proporrà in esclusiva Petra una produzione originale Sky con Cattleya e Bartlebyfilm. Quattro storie gialle al femminile da altrettanti best seller, ispirate alla detective di Barcellona nata alla metà degli anni 90’ dalla penna di Alicia Giménez-Bartlett e apparsa per la prima volta in Spagna nel romanzo Riti di morte (1996), pubblicato in Italia nel 2002 da Sellerio. Un successo mondiale quello di Pedra Delicado, tradotto in 15 lingue, che aveva avuto una unica serie tv nel 1998 in Spagna. Ora Sky punta forte anche all’estero, avendo già venduto la serie in Francia, Spagna ed altri Paesi.

La protagonista è Petra Delicato, due matrimoni falliti alle spalle, un’ispettrice della mobile di Genova (che sostituisce l’originaria Barcellona) che dall’archivio si ritrova catapultata in prima linea a risolvere dei casi di omicidio e di violenza, assieme al viceispettore Antonio Monte (Andrea Pennacchi), poliziotto vecchio stampo prossimo alla pensione, ricco di saggezza umana e di grandi intuizioni. «A me questa versione piace molto. Una produzione tv adesso è cinema, è arte – ci racconta pimpante la 67enne scrittrice Licia Giménez-Bartlett levandosi le cuffie dopo aver sorvegliato le riprese sui monitor –. Genova assomiglia a Barcellona perché è una città classista, con una piramide sociale molto forte. Spesso definiscono la mia detective una Montalbano al femminile e la cosa non mi dispiace affatto, adoro Camilleri». Le indagini dei primi quattro romanzi, ambientati in periferia e nei sobborghi, trattano di temi attuali ed anche piuttosto complessi e duri, come violenza sulle donne, sette manipolatrici, suicidi misteriosi. I produttori parlano di una serie fuori dagli schemi abituali del noir italiano, ma potremo valutare solo alla sua messa in onda.

Ci sarà anche il lato ironico e spiazzante di Petra, di cui vedremo evolversi nelle puntate anche la complicata vita familiare che la mette alla prova, e l’intesa umana profonda, anche nel conflitto, con il suo braccio destro Antonio Monte. «Petra prende in mano la sua vita e non accetta compromessi, anche sul lavoro non si riconosce nei soliti schemi femminili – spiega la Cortellesi – . Il rovescio della medaglia è la solitudine. Ecco, io sono diversa da lei ma riconosco la sua lotta contro gli stereotipi». «Per me è la prima serie tv ed è una sfida appassionante. Inizio da una donna sola, come quelle descritte in molti miei film – aggiunge Maria Sole Tognazzi –. Io sono affezionata alle donne libere».

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