venerdì 5 settembre 2014
​0 a 2 contro l'Olanda. E Tavecchio e la nazione possono tornare a sognare cieli azzurri.,
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Forse i mille violini suonati dal vento di Bari non saranno quelli di domani, ma il successo netto e sostanziale (2-0) della new Italia sull’Olanda palesa la magnificenza della “prima” di Antonio Conte sulla panchina della Nazionale. E vissero tutti, ma proprio tutti, felici e contenti. Lui (Conte), Tavecchio e una nazione che può tornare a sognare cieli azzurri.  Ammettiamolo: è stata una serata atipica per il football nostrano, sgonfio e scolorito di questi tempi. Una serata, per dirla alla Conte, «agghiaggiande» solo per i detrattori, gioiosamente affogata nell’ottimismo, nel verdetto finale: buono e mai in bilico. Pur maturato sulla pelle di un’Olanda lenta e compassata, in dieci dopo 9 minuti per l’espulsione di Martins Indi in occasione del rigore trasformato da De Rossi. Aspettando l’esordio di martedì in Norvegia nelle gare di qualificazione all’Europeo 2016, i Nostri vincono, fanno qualcosa di importante battendo agevolmente, con due produzioni nei primi dieci minuti (Immobile in contropiede e De Rossi appunto su rigore), un gruppo orange ottimo al mondiale (3° posto), orfano di Robben (e si vede), con un nuovo tecnico (Hiddink) alla guida. I cinque predecessori di Conte non avevano mai vinto al debutto. Il segnale che il trend negativo è davvero stato invertito? Di sicuro il “Mourinho del Salento”, primo uomo del Sud sulla panca azzurra, ha già dato una traccia azzeccando scelte basiche (fuori Balotelli) e modulo, 3-5-2, con Sirigu in porta, De Rossi a fare il Pirlo, De Sciglio e Darmian (preferito a Candreva dal 1’) sulle fasce e la coppia Immobile-Zaza in attacco e in pressing alto sugli avversari. L’esordiente Simone Zaza ha sciupato una grande chance ma si è mosso bene, procurando il rigore del 2-0. La sua è la faccia nuova della Giovine Italia, tosta ed operaia. Sarà questa la piattaforma lavorativa di Conte.
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