domenica 2 dicembre 2018
Si chiama “46P/Wirtanen” e sarà ben visibile dal 12 dicembre fino all’Epifania. La prima cometa di Natale la dipinse Giotto agli Scrovegni dopo aver visto quella di Halley. Ma cosa videro i Magi?
La cometa 46P-Wirtanen, presto nel cielo, proprio in occasione del Natale

La cometa 46P-Wirtanen, presto nel cielo, proprio in occasione del Natale

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Il cielo sta preparando per questa fine anno una sorpresa tutta speciale, una "luminaria" che più di ogni altra "fa" davvero Natale. È in arrivo, infatti, una cometa che secondo le previsioni degli astronomi sarà anche ben visibile e spettacolare. Si chiama "46P/Wirtanen" (la lettera P sta a significare che la cometa è periodica e infatti fa capolino nei nostri cieli ogni cinque anni) e prende il nome dall’astronomo americano Carl Alvar Wirtanen, scomparso nel 1990, che la scoprì nel 1948.

È abbastanza piccola, come del resto lo sono quasi tutte le comete. Il suo diametro è poco superiore al chilometro ma quando passa accanto al sole sviluppa la caratteristica coda che però per un effetto di prospettiva non riusciremo a vedere. In compenso, quando sarà al massimo della luminosità, potremo vedere la chioma, una specie di atmosfera di gas e di polveri che circonda il nucleo e che viene generata dalla radiazione solare. Chi ha una buona vista riuscirà a vedere anche una colorazione tendente al verde a causa della presenza di un particolare tipo di carbonio.

Al momento la Wirtanen è molto bassa sull’orizzonte sud nella costellazione della Fornace ma col passar del tempo si alzerà e tutti la potranno ammirare.

Il prossimo 12 dicembre la cometa raggiungerà la minima distanza dal sole e il 16 si troverà alla minima distanza dalla terra (11.5 milioni di Km). La potremo osservare accanto alle Pleiadi, il gruppo di stelle facilmente identificabile nei pressi della costellazione di Orione. Sorge verso est nelle prime ore della sera e sarà praticamente osservabile per tutta la notte. Lo spettacolo sarà assicurato per tutto il mese di dicembre e terminerà probabilmente intorno all’Epifania quando la cometa, dopo aver girato attorno al sole, ci saluterà tutti dandoci appuntamento fra cinque anni.

Anche se le comete fanno parte della iconografia natalizia bisogna però ricordare che la notte del primo Natale non fu caratterizzata dal passaggio di una cometa. Quella che viene definita la "stella di Natale" fu, secondo le ipotesi degli astronomi, una triplice congiunzione di pianeti che vide molto vicini Giove, Saturno e Marte.

In una raffigurazione musiva della Adorazione dei Magi nella basilica di Sant’Apollinare Nuovo (VI secolo) a Ravenna non è raffigurata nessuna cometa bensì una stella. Le comete sarebbero entrate a far parte del paesaggio natalizio solamente a partire dall’inizio del '300 quando Giotto, impegnato a Padova a decorare la Cappella degli Scrovegni, fu testimone oculare del passaggio della famosa cometa di Halley e affascinato da quella visione si prese la licenza di collocarla sulla capanna di Betlemme. E a questo punto bisogna dire che la "stella" di Ravenna e la "cometa" di Padova hanno poi generato la "stella cometa", un ibrido astronomico che non ha nessun riscontro nella realtà.

In altre parole, le comete non sono stelle, ma corpi piccoli e ghiacciati, mentre le stelle sono grandi e caldissime. E dunque in cielo non possono esistere stelle con la coda, ma ormai la 'stella cometa' è entrata a far parte della tradizione e le tradizioni, si sa, resistono nel tempo. E lo stesso Giotto rafforzò questa tradizione inserendo una stella nella "testa" della cometa.

Ma torniamo alla nostra cometa natalizia. C’è molta attesa, dunque, per questo evento perché non è molto frequente il caso di comete visibili a occhio nudo però bisogna sempre tener conto del fattore imprevedibilità. Nel 2002, ad esempio, la cometa Ison mise in agitazione astronomi e astrofili perché secondo le previsioni avrebbe dovuto essere cento volte più luminosa di Venere. Purtroppo, però, durante il passaggio attorno al sole la cometa si disintegrò e così addio spettacolo.

Pensiamo sia inutile ricordare che per garantirci una buona osservazione sarà necessario scegliere luoghi aperti e il più possibile lontani dalle luci delle città. Auguriamoci che le nebbie e le brume tipiche di questa stagione non guastino lo spettacolo di questa cometa annunciata come una delle più spettacolari di questi ultimi anni.

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