giovedì 22 giugno 2017
Esposto alla Procura di Milano contro il bagarinaggio online per la festa dei 40 anni di carriera del rocker. «Prezzi gonfiati fino a 3000 euro e rincari di oltre il 3.400%. Oscurare i siti».
Vasco Rossi festeggerà 40 anni di carriera a Modena il primo luglio

Vasco Rossi festeggerà 40 anni di carriera a Modena il primo luglio

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Festa a rischio per Vasco Rossi: il Codacons ha chiesto in un esposto alla Procura di Milano l’oscuramento e il sequestro dei siti di “secondary ticketing” che vendono biglietti prezzi “gonfiati” per Modena Park, il concerto che Vasco Rossi terrà nella città emiliana, il primo luglio, per celebrare i suoi 40 anni di carriera. L’unione dei consumatori chiede addirittura al Prefetto di Modena «di valutare una possibile sospensione dell’evento per evitare il compimento e la prosecuzione dei gravi reati connessi al bagarinaggio online». Proposta che creerebbe non pochi problemi non solo ai 220mila spettatori che hanno acquistato i biglietti, ma anche a Raiuno che il primo luglio trasmetterà il concerto di Vasco in diretta con la conduzione di Paolo Bonolis.
E tutto questo nonostante la battaglia al fenomeno del bagarinaggio online condotta nei mesi scorsi dallo stesso rocker di Zocca, che aveva lasciato l’organizzazioone Live Nation per siglare una partnership con Best Union. E nonostante le denunce dei mesi scorsi, che hanno portato la Procura di Milano ad aprire un’inchiesta sulla rivendita illegale di biglietti a prezzi maggiorati, e le multe milionarie dell’Antitrust agli operatori infedeli. Sul web da qualche giorno è tutto un fiorire di annunci che propongono i biglietti di Modena Park a prezzi lievitati fino 2.634 euro. «Questo significa – è spiegato nella nota del Codacons – che i tagliandi di ingresso, venduti sul canale ufficiale a 75 euro, vengono piazzati con rincari di oltre il 3.400%». Nel dettaglio, l’associazione, ha presentato un esposto chiedendo ai magistrati milanesi di procedere per diverse «fattispecie penalmente rilevanti, dal reato di truffa aggravata al reato di aggiotaggio, al reato di truffa informatica, a quello di sostituzione di persona, al reato di turbata libertà dell’industria o del commercio» e di «disporre il sequestro preventivo e l’oscuramente di tutti i siti web che verranno identificati come responsabili».

Pronta la replica dell’entourage della rockstar: «Noi abbiamo fatto il possibile e non abbiamo mai detto che avremmo fatto fuori il bagarinaggio - spiegano – è chiaro che il bagarinaggio online non può morire, ma con il biglietto trasparente e la rintracciabilità, facciamo quello che possiamo e cioè introdurre un nuovo modo di vendere. Rompiamo il monopolio; aver rotto questo monopolio è già tantissimo». In futuro qualcosa, però, potrebbe cambiare visto che lo scorso dicembre il Senato ha dato l’ok all’emendamento presentato dal governo alla legge di bilancio che stabilisce il divieto di rivendita da parte di soggetti terzi rispetto alle biglietterie autorizzate e introduce multe da 30mila a 180mila euro per ciascuna violazione accertata, oltre alla rimozione dei contenuti e l’oscuramento del sito web. Nel frattempo, però, il secondary ticketing continua a colpire.

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