sabato 2 ottobre 2010
Giorgia Bronzini in vetta al mondo. In un finale palpitante ha sfoderato a Geelong la volata più bella della sua vita. Alle sue spalle, nell'ordine d'arrivo, il resto dell'Olimpo femminile: dall'olandese Marianne Vos, per la quarta volta seconda in una gara iridata, a Emma Johansson, Nicole Cooke, Judith Arndt e via via le altre.
COMMENTA E CONDIVIDI
Giorgia Bronzini in vetta al mondo. In un finale palpitante ha sfoderato a Geelong la volata più bella della sua vita. Alle sue spalle, nell'ordine d'arrivo, il resto dell'Olimpo femminile: dall'olandese Marianne Vos, per la quarta volta seconda in una gara iridata, a Emma Johansson, Nicole Cooke, Judith Arndt e via via le altre. Sopra, sul gradino più alto del podio, svettano idealmente tutte le azzurre. Giorgia ha messo il sigillo della sua classe, della sua grinta e del suo coraggio su un altro capolavoro della squadra italiana. Cambia il continente, cambia il percorso, cambiano le situazioni e le tattiche, ma il colore della maglia indossata dall'atleta vincente resta azzurro. Il passaggio di consegne da Tatiana Guderzo a Giorgia Bronzini ha dimostrato ancora una volta sul campo cosa significa e a quali risultati porta il vero spirito di squadra. Una per tutte e tutte per una: è l'imperativo di Dino Salvoldi eseguito alla perfezione. Lo stesso spirito di Franco Ballerini che, va detto, la Federazione italiana interpreta anche sul piano politico e diplomatico in sede internazionale. Ne fa testo l'assegnazione a Firenze dei Mondiali su strada 2013 e di quelli Paralimpici su pista a Montichiari nel 2011, frutto dell'azione coesa di tutte le componenti in gioco guidate dall'abile regia del presidente Di Rocco. Dunque il trionfo di Giorgia Bronzini non cade dal cielo. È stato costruito metro dopo metro nel vivo della corsa, che ha visto nei primi giri Eleonora Patuzzo, Rossella Callovi, Valentina Carretta sempre attive e presenti con la stessa Bronzini in prima persona allo scopo di mantenere viva l'andatura e impedire pericolose fughe da lontano. Nei tre giri finali sono venute fuori a turno Noemi Cantele, Tatiana Guderzo, Elena Berlato e Luisa Tamanini in risposta agli attacchi in salita della Pooley, per rilanciare a loro volta nel tentativo di scremare il gruppo. In questa fase è stata decisiva la resistenza di Giorgia, che non ha mai perso di vista il gruppo di testa. Quando ha tenuto nell'ultima tornata agli strappi in salita di una Pooley ormai esausta, l'azzurra è diventata di fatto il nostro punto di riferimento. Hanno provato a sparigliare le carte Nicole Cooke e Judith Arndt con un'azione combinata che avrebbe potuto avere successo, se dietro Cantele e Guderzo non avessero dato l'anima, con olandesi e canadesi, per ricucire lo strappo a 500 metri dal traguardo. A questo punto tutto era riposto nelle gambe, nella testa e nel cuore di Giorgia Bronzini, che ha ripagato al meglio la fiducia e il lavoro delle compagne.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: