sabato 18 dicembre 2010
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Il numero di dicembre della rivista «Mondo e Missione» edita dal Pime e diretta da Gerolamo Fazzini dedica un servizio con dati e tabelle alla situazione del sistema educativo africano. Pubblichiamo in questa pagina il servizio, a firma di Rodolfo Casadei, e due tabelle sulla «sete di insegnanti» del Continente Nero. Tra gli altri argomenti una riflessione di Loretta Napoleoni sull’etica dell’economia e una del cardinale Martini su «Noi e l’islam». Fra gli «Obiettivi di sviluppo del millennio», sottoscritti da 191 Stati del mondo nel 2000, c’è quello di garantire l’educazione primaria universale entro il 2015. Si tratta cioè di fare in modo che tutti i bambini possano terminare un ciclo completo di scuola. L’obiettivo implica un aumento degli stanziamenti pubblici per l’educazione e il miglioramento delle condizioni socio­economiche generali affinché le famiglie povere possano più facilmente mandare a scuola i figli, comprese le bambine. Componente centrale di ogni politica dell’educazione sono però gli insegnanti: l’Unesco ha calcolato quanti ne servirebbero in più per raggiungere questo obiettivo e il tasso di nuovi reclutamenti necessario per poter garantire l’educazione primaria universale nel 2015. Secondo lo studio The Global Demand for Primary Teachers - 2010 Update entro il 2015 in 99 Paesi ci sarà bisogno di 1,9 milioni di insegnanti in più rispetto al 2008. Più della metà di questi insegnanti aggiuntivi dovrà essere reclutata nell’Africa sub­sahariana (1 milione e 56 mila per l’esattezza), poi 281 mila negli stati arabi, 260 mila nell’Asia meridionale e occidentale; anche l’America settentrionale e l’Europa occidentale, però, avranno bisogno di 152 mila insegnanti in più rispetto ai livelli attuali. Le restanti regioni (America Latina, Asia centrale ed Europa orientale) avranno insieme bisogno di 181 mila nuovi insegnanti. In media, per raggiungere l’obiettivo i 99 Paesi già citati dovranno aumentare le assunzioni del 2,6 per cento all’anno fra il 2008 e il 2015. Ma l’Africa sub-sahariana dovrà aumentarle in media del 6,3 per cento con punte del 19,4 per cento in Centrafrica e del 17, 8 in Eritrea (e complessivamente con 6 Paesi in doppia cifra). Il bisogno di nuovi insegnanti nell’Africa sub-sahariana si comprende bene anche quando si analizza la classifica dei Paesi del mondo che presentano il più elevato numero di allievi delle scuole primarie di cui ogni insegnante deve occuparsi. Tra i primi 15 ce ne sono 12 dell’Africa sub-sahariana, dove il numero di allievi per ogni maestro sta fra 51 e 72. Se il necessario reclutamento avesse luogo, nel 2015 l’Africa supererebbe l’insieme rappresentato dall’Europa occidentale e il Nordamerica, con 3 milioni e 851 mila docenti contro i 3 milioni e 810 mila euro­americani. La regione del mondo col maggior numero di insegnanti elementari continuerebbe ad essere l’Asia orientale, con 8 milioni e 700 mila maestri e maestre.
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