sabato 2 aprile 2016
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Una Casa di bambola «liberata da certe lungaggini tipiche della drammaturgia del tempo» dice Raffaele la Capria. «Sveltire un testo per me significa stare in accordo con il ritmo di oggi», aggiunge. È nell’adattamento firmato dallo scrittore napoletano, con la regia di Claudio Di Palma, che il Teatro stabile nazionale Mercadante di Napoli propone in prima nazionale fino al 17 aprile la nota opera teatrale dello scrittore Henrik Ibsen. Inserito nel 2001 dall’Unesco nell’Elenco delle Memorie del Mondo, Casa di bambola è tra i più frequentati testi teatrali del ’900: un classico della scena moderna e contemporanea sorprendentemente ancora vicino e attuale. «Ho letto Casa di bambola – spiega La Capria – come un classico, come un’opera che dice una verità valida in ogni tempo». Il testo di Ibsen è stato rappresentato soprattutto come un testo polemico, che rappresentava la condizione della donna di fine secolo. Ma per La Capria Casa di bambolaè «anche una splendida meditazione sul diritto di ciascuno a scegliere liberamente il proprio destino». Nelle scene di Luigi Ferrigno, i costumi di Marta Crisolini Malatesta, le luci di Gigi Saccomandie le musiche di Paolo Vivaldi, protagonisti della pièce sono Gaia Aprea (nel ruolo di Nora, moglie dell’avvocato Helmer), Claudio Di Palma ( Torvald Helmer, avvocato). Valeria Chianese © RIPRODUZIONE RISERVATA
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