mercoledì 28 giugno 2017
Nel toccante racconto dello scrittore israeliano Yoram Kaniuk, che svela l’intenso rapporto con il suo fedele amico, la postfazione inedita del teologo Paolo De Benedetti scomparso un anno fa
La lezione del cane, ancora da imparare
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Il piccolo libro Pierre. In ricordo del mio amato cane dello scrittore israeliano Yoram Kaniuk (1930-2013) che esce in libreria in questi giorni (pubblicato da Giuntina, tradotto da Shulim Vogelmann), è davvero quello che annuncia: una storia d'amore tra un uomo e il suo cane, Anzi, tra un'intera famiglia e il suo cane. Anticipiamo la postfazione inedita del teologo Paolo De Benedetti.

La Bibbia è terminata duemila anni fa. Ma Dio ha parlato ancora. Attraverso i profeti, i santi, attraverso la vita e la morte di uomini e animali. Sì, Dio ha scelto di continuare a parlarci attraverso tutti gli esseri del creato: gli esseri che nascono, ci amano e muoiono prima di noi. Il cane Pierre, protagonista del presente libro, è in questo senso il testimone della volontà divina di rivelarci la morte. La prima pagina del libro (cinque righe) ci mette infatti a contatto con quella che l’autore definisce «voragine profonda», con un’esperienza comune a noi, agli animali e alle piante. Il rapporto con i nostri animali domestici è come quello con i nostri “tu” umani e viceversa. Infatti, come narra l’autore, quando sua figlia l’ha adottato, il cane Pierre ha capito che lei era la sua mamma, e non faceva che leccarla e baciarla. Il rapporto tra l’uomo e il suo cane, o diciamo pure tra il cane e il suo uomo, è «riscaldato» dall’amore e dall’attesa. Gli occhi di un cane sono spesso espressione profonda dell’attesa, e anche l’abbaiare va ascoltato come desiderio di risposta. Una risposta che scavalca la morte. Infatti, conclude l’autore: «E ancora oggi, ogni mattina, mentre faccio colazione, guardo dalla finestra, vedo il punto dove è sepolto e penso che se c’è un paradiso la maggior parte degli uomini non ci arriveranno, ma tanti cani sì». Mi sia concessa un’aggiunta: quanti uomini andranno in Paradiso accompagnati dai loro cani! La storia di Pierre non richiede un commento: è la narrazione di una storia d’amore tra gli umani e gli animali. Tutti quelli che hanno vissuto una storia simile la troveranno in questa lettura. L’amore che un animale esprime è totale perché non è soggetto alle complicazioni dell’amore umano. È per questo che abbiamo tanto bisogno dell’amore degli animali.

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