Orgoglio sardo. I Giganti di Mont'e Prama, ritrovati 40
anni fa, sono finalmente visibili, in una mostra, a Cagliari e
Cabras (Oristano). «È una giornata storica. Finalmente le
grandi sculture e i modelli di nuraghe sono restituite ai sardi
e al mondo intero», ha commentato senza celare l'entusiasmo il soprintendente
ai beni archeologici di Cagliari e Oristano, Marco Minoja,
durante il taglio del nastro della mostra temporanea "Mont'e
Prama 1974-2014" allestita da questa mattina al museo
archeologico nazionale a Cagliari.
Un pubblico davvero numeroso, che ha sopportato una lunga fila nella giornata di sabato, ha
potuto ammirare le 28 sculture in calcare risalenti al nono
secolo A.C. «Per la prima volta le statue trovano la loro giusta
collocazione all'interno di due musei», ha sottolineato Maria
Assunta Lorrai, direttore generale per i beni paesaggistici e
culturali della Sardegna. Infatti l'esposizione sei statue e quattro modelli di nuraghe viene aperta anche al
Museo archeologico di Cabras, sede del ritrovamento casuale nel
1974 ad opera di un contadino mentre arava il terreno.
Ritrovamento seguito dagli scavi che hanno portato alla luce
5000 frammenti che solo con un paziente lavoro di restauro sono
diventate le più antiche statue del Mediterraneo occidentale recuperate.
«Gli imponenti pugilatori, arcieri, fieri guerrieri e nuraghi
in pietra con tutto il loro carico di fascino e mistero sono
solo la fase introduttiva di un sistema museale di Mont'e Prama
articolato sui due poli espositivi di Cagliari Cabras e il
centro di documentazione di Sassari», ha aggiunto Lorrai.
Cerchi concentrici per occhi, le gigantesche statue in pietra
hanno una statura tra i 2 e i 2,50 metri, armature possenti e a
punta. Testimonianze di un antico passato ancora da
interpretare, visibili anche in 3D grazie ad un sistema
innovativo sviluppato dal Crs4.
«Le sculture nuragiche di Mont'e
Prama sono la più grande novità dell'archeologia sarda degli
ultimi decenni. Si fanno risalire all'età del ferro e richiamano
i famosi bronzetti nuragici, erano legate ad una necropoli e
probabilmente rievocavano grandi personaggi o eroi del passato,
figure mitiche - sottolinea Alessandro Usai, responsabile
scientifico - e riproducono il nuraghe in modelli di grandi
dimensione utilizzati e idealizzati, anche essi emblemi di un
glorioso passato».
Presenti al taglio del nastro anche l'assessore regionale
alla Cultura Claudia Firino, che ha sottolineato la potenzialità
turistica delle due mostre, ed i sindaci di Cagliari, Massimo
Zedda, e di Cabras, Cristiano Carrus. «Il paese è felice di
riabbracciarle - ha detto
quest'ultimo - da 40 anni, quando furono scoperta, attendeva che fossero esposte al museo, l'emozione è palpabile».