mercoledì 3 dicembre 2008
Prima uscita ufficiale del direttore artistico che conferma le novità della gara via internet e le eliminazioni dei big, sui cui nomi però tace: «Per i duetti coi giovani vorrei dei grandi artisti».
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Paolo Bonolis lavora per un «Sanremo appassionante, divertente ed elegante». Poco importa poi se, in ossequio all'eleganza di cui sopra, nella prima della serie di conferenze stampa che costellano l'evento festivaliero si lascia andare a battutacce davvero poco fini. La Rai lo accetta anche così, purché riporti in vita l'agonizzante kermesse canora che, nell'edizione 2008, ha toccato punte talmente basse da far dire al direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce che «l'obiettivo minimo di quest'anno è rientrare almeno nel novero degli ultimi Festival andati meno bene, come quelli di Simona Ventura e Giorgio Panariello». Certo, dice Del Noce, «il Festival è l'evento di intrattenimento più importante della Rai. Ma all'investimento devono corrispondere i risultati». Ed è per questo che ha chiamato in soccorso Bonolis, «l'artista che ha contribuito di più al rilancio di Raiuno» con buona pace di Conti, Clerici & co. Bonolis, dal canto suo, minimizza. O, almeno, finge di farlo: «Sono emozionato, ma ricordiamoci che con questo Festival non salveremo né distruggeremo l'umanità. Saremo lì a dare il meglio di noi senza dimenticare che, se alla storia dell'umanità togliessimo Sanremo, non cambierebbe assolutamente niente». Il "meglio" di cui parla il conduttore, al momento, è in corso d'opera. Di nomi neanche a parlarne: né di cantanti (ad eccezione del desiderio di avere gli Afterhours), né di ospiti (a parte la conferma dei contatti per la presenza di Angelina Jolie e il «sogno di avere Roberto Benigni», che ha lo stesso manager di Bonolis) né delle donne che, una diversa per sera, lo affiancheranno (insieme a Luca Laurenti) sul palco dell'Ariston. Tutto quello che si sa, per ora, riguarda la struttura del programma che, assicura Bonolis, sarà ricco di novità pur rimanendo spalmato sulle interminabili cinque serate di sempre. Fulcro del progetto innovativo sembrerebbe essere la gara tra i quindici campioni, qui denominati «artisti», che inizieranno ad essere eliminati già dalla prima sera: «In realtà la gara c'è sempre stata, anche se in alcune edizioni un po' mimetizzata. Noi crediamo sia un modo sereno di rappresentare la canzone perché il paragone fra i brani favorisce un ascolto migliore» sostiene Bonolis, lasciando trasparire che, in realtà, la novità vera riguarda sì la gara, ma quella fra i giovani. Che non ci sarà o, meglio, che non porterà ad alcuna eliminazione, ma solo alla scelta del vincitore scelto tra gli otto giovani, uno dei quali (questa sì che è una cosa nuova) selezionato dalla gente comune in una rosa di cento pubblicati su internet. «Saranno cinque serate intriganti, il meccanismo della gara dà già di per sé un sapore intrigante» promette Bonolis, che non fa mistero di puntare alto, «a riportare sul palco di Sanremo i più grandi artisti della musica italiana». Lo farà, assicura, nella serata di giovedì, quando i giovani saranno affiancati «da artisti che su quel palco non si sono più visti». A fronte di tanti bei progetti, e ammesso che alla gente interessi, c'è da ricordare che sull'arrivo di Bonolis al Festival di Sanremo 2008 da qualche mese è in corso una disputa con Mediaset. Con, da un lato, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi che ha parlato dell'operazione come di un prestito alla Rai di un artista che aveva un'opzione con la tv del Biscione che si sarebbe automaticamente rinnovata all'ultima scadenza contrattuale; e, dall'altro, con Bonolis che ha ribadito (ultima volta ieri mattina) di «lavorare solo a progetto e di non avere rapporti o contratti con Mediaset né attualmente né per il futuro».
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