venerdì 25 dicembre 2009
Dai gruppi di acquisto comunitario a Milano ai negozi «freepizzo» di Palermo e Napoli Dal noleggio-bici di Vicenza ai mercatini biologici di Genova: lo Stivale sta prendendo un volto «sostenibile». Altreconomia ha compilato la sua «guida alternativa» per svelare il lato inedito di dieci capoluoghi: «Ormai in ogni città c’è chi vuol praticare per acquisti e cultura uno stile diverso, anti-consumista».
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Basta aguzzare lo sguardo per vedere «il lato sostenibile e spesso misconosciuto» di Milano o Roma, Genova o Palermo, con i punti cardinali che indicano le «eccellenze etiche». Mettendo in primo piano ambiente e solidarietà, economia sostenibile e partecipazione dei cittadini, appare quasi per incanto anche il lato inedito di Palermo, Trento, Trieste. E, ancora, nuove geografie di Torino, Firenze, Vicenza. In totale, dieci capoluoghi di provincia tutti da «ripassare» anche per gli «autoctoni» che «nella propria quotidianità vogliono praticare uno stile di vita diverso, adottare i criteri del consumo critico sia nella spesa di tutti i giorni, sia nelle scelte culturali». Parola di Silvia Leone, curatrice della rubrica «Turismo responsabile» – ogni mese sulla rivista Altreconomia – e del volumetto L’Italia eco-solidale. Guida alternativa in 10 città italiane (144 pagine, 13,50 euro). Stampato su carta riciclata al 100%, con tanto di mappe a colori, il libro – ora acquistabile sul sito dell’editore e nelle botteghe del commercio equo, da gennaio 2010 in libreria per i tipi dell’Altreconomia – ha l’ambizione di proporre un’immersione verace e attenta nelle «città invisibili» di calviniana memoria. Gli autori dei capitoli conoscono palmo a palmo, perché ci vivono o ci lavorano, i luoghi di cui scrivono. Così propongono originali chiavi di lettura «per visitare una città e sentirla propria, incontrare le persone che cercano di cambiarla in meglio, di difendere la sua "bellezza interiore" e che spesso mantengono vive le sue tradizioni più autentiche», ci tiene a sottolineare Leone, una laurea di scienze turistiche in tasca e la passione di stabilire interconnessioni fra i lettori e «una straordinaria rete di realtà, iniziative e progetti che nascono e crescono sul territorio». Percorsi che ogni esploratore, «nativo o turista eco-solidale, può seguire e arricchire con nuove scoperte. O diventando egli stesso un nodo della rete», suggerisce la curatrice della guida. Per ogni città viene disegnata una «mappa del tesoro» alla ricerca dell’«anima sostenibile»: decine di indirizzi tra botteghe solidali, negozi e ristoranti biologici, cooperative sociali e sportelli di Banca etica, teatri indipendenti e librerie, gruppi di acquisto e parchi urbani, esperienze comunitarie e opportunità per muoversi in modo sostenibile. E, per non perdere la bussola, «Viaggi e miraggi» suggerisce un itinerario di turismo responsabile per tuffarsi in quartieri poco noti. Quali? A Torino, la città della Fiat – ma anche del Gruppo Abele e del Sermig – si sta per costituire il Desto (Distretto di economia solidale torinese): un assaggio si può già sperimentare nella «Casa del quotidiano» di Cascina Roccafranca, dove si possono mangiare e bere prodotti biologici ed equosolidali, acquistandoli nella «Bottega del consumo consapevole». Nella capitale della finanza, Milano, è viva la sensibilità per un abitare eco-compatibile e per le reti dei gruppi di acquisto solidali (Intergas). E si può dormire in camerate, a partire da 15 euro a notte, all’OstellOlinda in via Ippocrate 45, ex ospedale psichiatrico Paolo Pini; la cooperativa sociale che lo gestisce dà lavoro a persone a rischio di esclusione sociale presso il bar ristorante Jodok: garantiti pranzi e cene a prezzi accessibili. A Vicenza, in cui il baccalà è d’obbligo, si può smaltire il pasto con una pedalata grazie al Ciclocomio, che ha avviato un progetto di bike-sharing. Girolibero, poi, organizza vacanze in bici individuali e ciclo-itinerari nei dintorni ma anche in Veneto. La passione per la natura si fa sentire anche nelle pagine dedicate a Trento; per individuare itinerari ed escursioni, si può fare un salto alla Viaggeria, libreria con una gamma assortita di carte e guide per le montagne. Nella multietnica Trieste, invece, il Teatro Miela rappresenta un centro multimediale aperto alla varietà delle espressioni artistiche: non solo palcoscenico, ma anche cinema e world music. In un’altra città di mare, Genova, ci si può perdere nei mercatini di «Liguria biologica», scaturiti dalla volontà di agricoltori che hanno optato per il bio-sostenibile. A Firenze può succedere di far giocare i propri figli alla ludoteca interculturale di via Faenza 44a, aperta dagli 11 anni in giù a bambini di diversi Paesi, per imparare a rispettarsi. Dopo aver mangiato da «I ragazzi di Sipario» – trattoria dove, fra i tavoli e in cucina, lavorano giovani disabili – si può raggiungere in due ore la «città dell’altreconomia» a Testaccio, quartiere storico della capitale Roma: nell’area del vecchio mattatoio è sorto due anni fa il primo spazio in Europa dedicato a commercio equo, agricoltura biologica, riuso e riciclo, finanza etica, energie rinnovabili e turismo responsabile. Una cittadella all’insegna dell’ecocompatibilità tutta da passeggiare, come sono da vedere a Scampia presso Napoli i murales realizzati dal Gridas, Gruppo di risveglio dal sonno fondato nel 1981, mentre atterrando a Palermo si consiglia di munirsi della cartina pizzofree companies: negozi, locali e produttori che hanno detto no alla mafia. E se si incontra l’anima gemella, voilà: ecco l’agenzia «Pizzo free wedding planner».
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