mercoledì 15 gennaio 2014
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Divisi su tutto, i belgi. La lingua: fiammingo, francese e tedesco. Il territorio: Fiandre, Vallonia, comuni germanofani. La capitale Bruxelles: fiamminga e francofona. I partiti politici: legati alle comunità linguistiche fin dagli anni 70. Dopo le elezioni del 2010, per 541 giorni non hanno avuto un governo: ogni tentativo di coalizione naufragava. Ma ora c'è una speranza per il regno: debutta la figura del poeta nazionale. Un cantore delle gesta e delle virtù (forse anche i vizi) della nazione belga. Nella ferma convinzione che esista. Il poeta laureato - più vicino al modello virgiliano che a un medievale menestrello di corte - dovrà comporre almeno 6 poemi l'anno, che saranno tradotti nelle tre lingue. Comincierà il fiammingo Charles Ducal, nato a Lovanio nel 1952 e noto per i suoi componimenti di forma classica e per un'attenzione ai temi sociali. Seguiranno un francofono e un germanofono. L'iniziativa è frutto dell'incontro tra il Centro della Poesia di Gand (Fiandre), la Casa della Poesia di Namur (Vallonia), l'organizzazione letteraria Vonk & Zonen di Anversa (Fiandre) e l'associazione Passa Porta, la Casa internazionale delle letterature (Bruxelles). La prima poesia "nazionale" sarà presentata il 29 gennaio a Bruxelles. Chissà a che cosa sarà ispirata. La storia della monarchia? La birra o il cioccolato? Maigret o Magritte? O forse dalla proverbiale difficoltà dei belgi a mettersi d'accordo.
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