venerdì 2 agosto 2019
Dall'ex star della Nba che a Cagliari incontra i ragazzi della Polisportiva Olimpia ai veterani che donano un campo ad Aleppo. E il capitano azzurro Datome si spende per i piccoli del Bambino Gesù
Shaquille O'Neal e gli altri giganti d'umanità (video)
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Sarà che nella pallacanestro il “noi” viene sempre prima dell’ “io”, di fatto il mondo del basket è sempre pronto a scendere in campo per chi nella vita è marcato stretto da limiti fisici e povertà. Nessuna meraviglia dunque se questa è un’estate che gronda di canestri solidali e gesti magnanimi dei campioni del parquet. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è l’iniziativa lanciata dai veterani di questo sport: i giocatori italiani di Maxibasket, quelli dai 40 anni in su, doneranno un campo di pallacanestro ad Aleppo, la città siriana stremata dalla guerra. Una proposta dell’associazione Maxibasket Milano che è stata poi condivisa da tanti altri cestisti di questo movimento in grande espansione con giocatori di 8 categorie, dai 40 agli 80 anni (molti dei quali impegnati con le rappresentative azzurre ai Mondiali in corso ad Helsinki). Nascerà un campo vero, con spogliatoi e copertura, che verrà realizzato in collaborazione con l’associazione Pro Terra Santa e i francescani che ad Aleppo hanno avviato un progetto per i più giovani basato su istruzione e sport. Grazie soprattutto a Giorgio Papetti, ex di Simmenthal e Mobilquattro-Xerox, Gabriele Camorani, attuale presidente di Maxibasket Milano e don Mario Zaninelli, sacerdote ed ex delle giovanili del Simmenthal, l’iniziativa ha anche la “benedizione” di papa Francesco che ha incontrato e incoraggiato i veterani del basket. Oltre alla raccolta fondi, sono stati predisposti anche dei corsi di basket ad Aleppo e il progetto ha già avuto la disponibilità di un maestro della nostra pallacanestro, come Valerio Bianchini, per andare in Siria a preparare i coach locali.

Ma l’estate della palla a spicchi solidale è entrata subito nel vivo con il Torneo Giardini Margherita di Bologna (dal 24 giugno al 18 luglio), una rassegna che da ben 38 anni vede sfidarsi in un parco pubblico giocatori di tutte le categorie. La finale ha attirato ben 3500 spettatori (oltre 10mila collegati in streaming). Ma di rilievo sono stati anche i numeri della beneficenza. Couponlus ha raccolto 5450 euro, coinvolgendo campioni di ieri e di oggi, come Galanda, Lamma, Delfino, in favore di realtà e progetti interessanti come quello di Slums Dunk, la onlus creata dai cestisti Bruno Cerella (guardia della Reyer Venezia campione d’Italia) e Tommaso Marino (play di Ravenna). Da anni ormai portano la pallacanestro nelle baraccopoli dell’Africa, facendone uno strumento di riscatto e speranza per bambini e giovani. E sul playground bolognese ha esordito anche un “loro” ragazzo, Javan Opyio, quindicenne del Kenya.

Un’estate da “missione speciale” è anche quella di Gigi Datome. Il capitano della Nazionale di basket che si sta preparando ai Mondiali di Cina (dal 31 agosto al 15 settembre) ha deciso di sostenere la Fondazione Bambino Gesù Onlus in una speciale campagna tramite la piattaforma Wishraiser (www.wishraiser.com/gigi). La Fondazione che supporta l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma è impegnata nella raccolta fondi “Frammenti di Luce” destinata all’accoglienza e cura dei bambini provenienti dai paesi più svantaggiati del mondo. Il donatore fortunato andrà alla rassegna iridata col campione azzurro: il premio per il vincitore è infatti un volo per due persone per la Cina oltre al pass per le gare della Nazionale (viaggio e alloggio inclusi). Con la testa al Mondiale e il cuore per i bambini malati, Datome stasera sarà anche a Cervia (Ravenna) per una partita di beneficenza con altri due noti sportivi italiani suoi amici: Gregorio Paltrinieri e Gianmarco Tamberi. Una singolare sfida con i vincitori di un torneo 3 contro 3 di basket, i cui fondi andranno sempre all’ospedale romano. E che dire dell’estate di Gallinari, in visita ai pazienti oncologici dell’Humanitas di Rozzano o del blitz in Italia di un grande ex della pallacanestro a stelle e strisce, il gigante buono Shaquille O’Neal.

Un personaggio leggendario, mai uscito dal cuore degli appassionati. Quattro volte campione Nba (tre titoli coi Los Angeles Lakers e uno coi Miami Heat), dismessi i panni di giocatore oggi a 47 anni gira il mondo nelle vesti di deejay, suona e balla lanciandosi con entusiasmo in mezzo alle folle. Alto 2 metri e 16, pesante 160 kg, con 57 di scarpe…una volta Kevin Garnett disse: «Quando marcavo Shaq mi sembrava di reggere la parete di casa». Ebbene ora nel suo tour estivo ha fatto tappa anche a Cagliari rendendosi protagonista però di un curioso fuori programma. Ha voluto incontrare i ragazzi della squadra di basket Polisportiva Olimpia Onlus, una realtà nata nel 1984 in favore delle persone con disabilità intellettiva. Shaq ha voluto girare coi ragazzi un promo sociale per un video che andrà in onda a ottobre sulla Tv americana. Un incontro toccante e molto divertente come conferma Carlo Mascia l’appassionato presidente della Polisportiva Olimpia: «Shaq ha voluto sapere i loro nomi e ha cercato di impararli e ripeterli tutti a memoria. I ragazzi hanno provato ad abbracciarlo ma non ci sono riusciti, troppo largo… E allora ci ha pensato lui».

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