giovedì 1 giugno 2023
Domani sera in uno stadio San Nicola pienissimo, il club pugliese proverà a proseguire il sogno della promozione, ma si parte dall'1-0 di Bolzano e dalla sorprendente squadra di Bisoli
Lo stadio San Nicola di Bari

Lo stadio San Nicola di Bari

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A Bari sono inviperiti dopo la sconfitta in zona Cesarini di Bolzano: «Il Südtirol? Non si può: il Bari nientemeno si fa battere dal Südtirol al 92’ nell’avvio dei play-off. La serie A è roba per adulti…E noi, il Bari, anno di nascita 2028, con origini nel 1908…». E via a diffondere lacarta d’identità dei cotantiavversari:«Il Fussball Club Südtirol,anchenotocome Südtirol-AltoAdige, Südtirol Bolzano-Bozen o Südtirol, è una società calcistica italiana con sede legale nella città di Bolzano e sede operativa nel comune di Appiano sulla Strada del Vino”». Non ci stanno i tifosi e ora si aspettano la vittoria nel ritorno di domani (ore 20.30). Non ci sono alternative: bisogna vincere e basta. Il “San Nicola” sarà pienissimo e caldissimo. E Mignani – molte critiche dopo l’1-0 subìto - e la squadra dovranno cambiare faccia perché il Bari visto a Bolzano è stato fin troppo attendista e involuto. Un Bari ordinato e offensivo ha i numeri per farcela, ma il Südirol non è da sottovalutare: ha cuore e gambe. E può contare su un allenatore capace di difendersi. Poi le partite da ultima spiaggia nascondono sempre condizionamenti psicologici, specie per chi ha un solo risultato a disposizione (il Bari). Bari-Südtirol, come non bastasse, è roba da “letteratura” calcistica. Se vince il Bari, se va in finale e poi conquista la serie A, c’è da scrivere il primo capitolo di un nuovo romanzo: De Laurentis porta a casa lo scudetto con il Napoli e la promozione con il Bari. Massimo gaudio, ma obbligo di cessione della squadra-ascensore (antica definizione), con annessi e connessi. Chi compra il Bari? Mistero fitto, per l’eterna sofferenza del popolo biancorosso. Questo primo capito comunque si presta a una narrazione-rosa perché la serie A è sempre la serie A. Il secondo capitolo, l’eventuale secondo capitolo, in caso di non-vittoria barese, sarebbe un biblico ripetersi della storiella del pastorello David che, armato di una semplice fionda, uccide il terribile gigante Golia. Un capitolo per scrittori giallisti di spessore. Bari-città, nella fattispecie, potrebbe diventare il set per l’ennesima fiction. Che stavolta avrebbe pessima audience. Bari non meriterebbe di soccombere, avendo i tifosi più buoni d’Italia, avvezzi ai guai (quanti dirigenti precari e “disinvolti” prima dei De Laurentiis!), ma fedeli nei secoli come i carabinieri. Domani, come in ogni occasione, saranno l oro, i tifosi (fra i quali spiccherà il sindaco Antonio Decaro), la forza aggiunta della squadra. Formazioni? Niente: anticiparle, dicono niente. Stasera vincono gli uomini che hanno nervi saldi e mente lucida, due ingredienti a volte difficili da mettere in campo, a vantaggio (o svantaggio?) di tatticisti arcaici. Mignani, già perdente in play-off con il Modena, deve trovare la tranquillità di chi sa di essere più forte. Bisoli deve conservare la tenacia e la modestia dell’andata. Pronostico? Ai posteri. Chi passa, se la vedrà con la vincente di Cagliari-Parma: sabato sera al Tardini (ore 20.30) si riparte dal 3-2 conquistato dai sardi, anche in questo caso in zona Cesarini.

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